Thom Yorke: gli artisti del libro 'The Radiohead Handbook' si dissociano da Spotify

Thom Yorke, il boss della celebre band inglese "Radiohead", uno dei gruppi più eclettici e all'avanguardia nella storia della musica mondiale, capace di spaziare da sonorità rock a influenze jazz, ha deciso di togliere le sue canzoni da "Spotify", il popolare servizio di streaming musicale. I Radiohead è .

Per la precisione Yorke ha "oscurato" da Spotify il suo disco da solista "The eraser" e "Amok", il suo ultimo lavoro con la band "Atoms For Peace". I precedenti lavori dei Radiohead sono ancora presenti nel catalogo.

Il motivo alla base della drastica scelta è da imputare alle basse royalty, ovvero i compensi riconosciuti all'autore di una canzone che l'azienda del nord europa versa agli artisti emergenti: "I giovani musicisti non vengono pagati su Spotify", ha dichiarato il cantante su Twitter. Considerazione obiettiva e ragionevole. Sotto accusa in questo periodo storico non è solo Spotify, ma a tutte quelle piattaforme che danno poca visibilità agli artisti emergenti e alle piccole case discografiche. Purtroppo queste nuove realtà ai margini del business vengono schiacciate dagli interessi di chi è sopra di loro e tira le fila del grande impero musicale. Lo stesso York lancia accuse pesanti dirette proprio a Spotify:"Non sbagliate, i nuovi artisti che trovate su Spotify non saranno pagati mentre gli azionisti a breve ci sguazzeranno" scrve su Twitter.

Capolavoro assoluti è l'ottavo e ultimo album dei Radiohead, The King of Limbs (2011), un'esplorazione di ritmo e tessiture sonore più tranquille. Il lavoro è stato pubblicato in modo indipendente dalla band. Per chi volesse approfondire la conoscenza di questa storica band si consiglia la lettura di "The Radiohead Handbook", manuale dettagliato che rivela tutto ciò che c'è da sapere sui Radiohead.

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