Paolo Virzì, il cinema americano degli '70 omaggiato al Torino Film Festival

Cinema / News - 06 February 2013 09:35

“Il nuovo cinema americano tra il 1967 e il 1976” è il titolo della retrospettiva del Torino Film Festival

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Paolo Virzì ha anticipato ieri alcuni novità del Torino Film Festival, da lui diretto. “Tenterà di realizzare in nove giorni l’utopia di un cinema senza confini - dice Virzì - dove lo spettacolo e l’intrattenimento popolare abitano nello stesso luogo dei percorsi d’autore”. Si esplorerà così il documentario, il cinema sperimentale, per sfociare nel web dive gli utenti potranno vedere il film pellicole.
La novità è la retrospettiva, curata da Emanuela Martini e analizzerà la nuova Hollywood. “Il nuovo cinema americano tra il 1967 e il 1976” è il titolo, e nell’arco di due edizioni del festival proporrà circa ottanta film americani realizzati nel decennio, affrontando miti originati dalla controcultura e sviluppati dai giovani talenti provenienti dal cinema indipendente. Tra i titoli figurano “Cinque pezzi facili”, “Mean Streets”, “Una squillo per l’ispettore Klute”, “La conversazione”, “Sugarland Express”, “California poker”, “Non si uccidono così anche i cavalli?”, “Lo spaventapasseri”, “L’ultimo spettacolo”, “Gli amici di Eddie Coyle”, “Smile”, “Monte Walsh”, “Il pornografo”. È proprio in questo decenni che l’industria cinematografica hollywoodiana fronteggia l'imperversare della televisione e il terremoto culturale nato dagli assassinii politici come quelli dei John Fitzgerald Kennedy e di Martin Luther King, dalla guerra del Vietnam e ai movimenti degli studenti e degli afroamericani. Da qui sorgono Peter Bogdanovich, Bob Rafelson, Jerry Schatzberg, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Francis Coppola, Sydney Pollack, Jonathan Demme, Michael Cimino, Clint Eastwood, Brian De Palma, Robert Altman, Mel Brooks e Woody Allen.
Per quanto concerne il cinema italiano la retrospettiva sarà dedicata a un cineasta contemporaneo. “Da un lato abbiamo il progetto di rilanciare il Premio del pubblico – dice Virzì - dall’altro stiamo studiando la maniera con cui dare un risalto affettuoso al momento dell’ingresso degli ospiti in sala, attraverso una formula nuova, spettacolare e informale”.

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