Recensione Take Shelter: gli incubi notturni del thriller

Cinema / News - 29 June 2012 06:25

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Recensione Take Shelter: gli incubi notturni del thriller. Curtis (Michael Shannon) e sua moglie Samantha (Jessica Chastain) vivono in una piccola cittadina con la piccola figlia di nome Hannah (Tova Stewart) affetta da sordomutismo. L'amore permea le loro giornate e Curtis svolge una tranquilla vita da operaio mentre la moglie arrotonda facendo la sarta. Le cose iniziano a prendere una piega differente quando Curtis comincia ad avere incubi notturni ricorrenti oltre a delle strane premonizioni. Preoccupato per i sogni sull'imminente arrivo di una grande tempesta, Curtis utilizza i risparmi di famiglia per costruisce e fortificare un rifugio nei pressi della sua abitazione. Ovviamente questo suo atteggiamento causa delle tensioni con sua moglie e con gli abitanti del luogo scossi dal suo comportamento che lo collegano ai problemi di schizofrenia avuti in passato dalla madre.

Una trama che scorre lentamente ed affronta un tema thriller dai profondi risvolti psicologici con affondi in stile horror. Gl'incubi di Curtis definiscono uno scenario di segnali apocalittici nel quale la minaccia non consiste soltanto nella rivolta degli elementi naturali ma anche da aspetti che sembrano fondare le loro origini nel paranormale e presentano misteriosi individui.

Il regista Jeff Nichols realizza una pellicola nella quale lo spettatore vive lo stesso dubbio del protagonista. Non sapere se lo stato di Curtis sia quello di un uomo in stato confusionale e vittima di allucinazioni oppure se la tempesta giungerà veramente.

Michael Shannon (Boardwalk Empire, Jonah Hex) si cala perfettamente nel ruolo del protagonista sconvolto dai suoi incubi fino a dubitare della sua sanità mentale. Jessica Chastain dopo Le paludi della morte e The Help, dimostra la sua versatilità nel ruolo della moglie di Curtis, preoccupata che suo marito possa avere la stessa malattia della madre.

Un film inquietante in cui i personaggi sono ben approfonditi nelle loro fragilità interiori, fino all'ultimo non si conosce la vera identità dei disturbi che assillano il protagonista.

© Riproduzione riservata




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