Il Silenzio E'...Era D'Oro

Daily / News - 11 December 2009 07:30

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Nel dare retta ai proverbi popolari non si fa mai torto a nessuno. Proviamo oggi a pensare a qualcosa come il silenzio. Difficile anche solo pronunciare questa parola. Poco più che un sibilo, che subito si perde nei mille rumori in agguato, pronti ad inghiottirlo. Eraclito se la sarebbe cavata con un "panta rei", tutto scorre; ma ormai dovremmo ricorrere alla frase "tutto corre"! Sono molti gli studi che hanno evidenziato come siamo ormai abituati a vivere immersi in un oceano di rumori, voci, suoni che tutti i giorni ci contornano e si mescolano tra di loro, creando come una sorta di miasma acustico. Al bar, in ufficio, in palestra, al ristorante, nella metropolitana, nei centri commerciali e chi più ne ha più ne metta. Ma il colmo è vedere anche librerie e biblioteche invase da questa confusione identitaria, dove pare quasi si vada perdendo l'aspirazione al silenzio e alla concentrazione. Un'indagine di Lega Ambiente-Treno verde ha recentemente rilevato i livelli di rumore in alcune delle maggiori città italiane: ne è emerso che Napoli è la città più rumorosa del Paese, con i suoi 77 decibel in pieno giorno (quando il massimo consigliabile sarebbe intorno ai 50 decibel), seguita a ruota da Milano, Bologna e Roma. Non c'è da stupirsi se poi le persone corrono nei negozi di serramenti e si procurano delle belle finestre con doppi e tripli vetri e con camere d'aria isolanti, che sperano possano garantire la tranquillità almeno all'interno dell'ambiente domestico. Ma al di fuori delle quattro mura di casa, come ci si protegge? Un suggerimento curioso potrebbe venire dal ritrovato amore per le chiese. Mistero della fede? No, semplicemente il desiderio di silenzio e tranquillità. Senza entrambi questi elementi non si può pensare, non si può creare, non si può fare nemmeno un viaggio in treno sereno e facendosi i fatti propri. A titolo di esempio riporto il mio caso personale, quando viaggiando su un regionale diretto a Roma ho dovuto sorbirmi più di 20 minuti di canzoni napoletane e di pezzi forti come Gigi D'Alessio a tutto volume, per l'indelicatezza di alcuni viaggiatori e l'indignazione di molti compagni di scompartimento. Ma questo è solo uno degli innumerevoli casi che ci capitano ogni giorno. Paese che vai,...

Questa frenesia, questa ansia di rumore che ci prende si accentua se analizziamo gli abitanti delle grandi città metropolitane; i più si rifugiano nella sicurezza delle loro cuffiette, dove una volta partita la track-list non si pensa più a niente e siamo fuori dal mondo. Gli altri sono costretti a soffrire il chiacchiericcio di fondo e i martellanti spot e gingle pubblicitari (basta recarsi alla stazione Termini di Roma per capire di cosa si sta parlando). E la situazione non migliora nemmeno sul posto di lavoro, dove sempre più spesso si cede alla tentazione di ascoltare musica. Non tardano ad arrivare studi scientifici che cercano di dimostrare l'apporto positivo di questa pratica in termini di produttività. Ma attenzione! Stando a quanto ha rivelato recentemente l' Harvard Business Review quando il nostro cervello viene bombardato di informazioni inutili e rumori senza alcun significato, i lobi frontali ne soffrono e perdono progressivamente le loro capacità. Fermo restando che ci sono i geni del multitasking, cioè coloro che riescono a fare più operazioni contemporaneamente come parlare al telefono, mandare e-mail e gestire una riunione rimanendo concentrati al massimo, il consiglio di esperti del settore e dei sociologi è quello di crearsi un ambiente di lavoro silenzioso, tale da poter favorire il lavoro del cervello.

Viene da chiedersi quanto ancora riusciremo a resistere con questo stile di vita; tra le altre cose, stiamo perdendo a poco a poco la capacità di ascoltare e comunicare con gli altri? Di certo abbiamo perso un bene davvero prezioso che non siamo stati più capaci di apprezzare. La cultura del silenzio non ci appartiene più. Forse perchè siamo spaventati di rimanere da soli con i nostri pensieri. Non sta a me dirlo. Vorrei solo proporre un aneddoto, una cosa che mi è successa qualche settimana fa: mi trovavo a camminare per le vie di Milano, era sera. Le strade erano piene di gente, i locali affollati, la solita vita mondana milanese...poi però verso le due, il centro si svuota e io arrivo in piazza Duomo, camminando quasi come ipnotizzato, e mi ritrovo vis-à-vis con l'elegante massa illuminata del Duomo. La piazza era deserta, un silenzio quasi religioso. Mi soffermo qualche minuto in contemplazione. Sensazione unica.

Riprendiamoci i nostri silenzi!

© Riproduzione riservata




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