The Shape of Water, intervista all'attrice del film Allegra Fulton

Cinema / Fantasy / Intervista - 15 January 2018 08:00

Mauxa ha intervistato Allegra Fulton, attrice del film “The Shape of Water” in ottima posizione per l’Oscar 2018.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

The Shape of Water (“La forma dell’acqua”) è il film di Guillermo Del Toro che sta facendo discutere di più in queste settimane (leggi la recensione). Vincitore del Festival di Venezia 2017 e dei recenti Golden Globes, ha buone possibilità di ottenere anche l’Oscar.


Film La forma dell'acqua

Mauxa ha intervistato una delle interpreti del film, Allegra Fulton che ha anche lavorato al film "Maps of the Stars" di David Cronenberg e alla serie "Fargo". 

D. Nel film "The Shape of Water" hai il ruolo di Yolanda. Puoi descriverlo?
Allegra Fulton. Yolanda è la ragazza che al lavoro è cattiva. Opera nella misteriosa struttura segreta dove Zelda (Octavia Spenser) e Eliza (Sally Hawkins) lavorano come addette alle pulizie.

D. Com’è stato lavorare con Guillermo del Toro?
Allegra Fulton. Guillermo è molto gentile e attento ai suoi attori. Impartisce regole con attenzione e calore a tutta la sua squadra, sempre rigorosamente esigendo ciò che vuole, ma con tanta dedizione e grande umorismo.

D. È vero che ti ha incitato soprattutto in una scena?
Allegra Fulton. Sì, è stato un momento delizioso in cui recitavo sia con Sally che con Octavia. Dovevo fingere di non gradirle, e questo sentimento traspariva attraverso i miei occhi. Guillermo ha urlato: "Ancora odio, Yolanda! Più odio!". Quindi ho arcuato l’occhio in maniera malvagia e ... beh, è qui che è arrivata la recitazione, perché onestamente ho avuto un rapporto così bello con entrambe. Sono persone adorabili ed estremamente umili, con un grande senso dell'umorismo. Quindi abbiamo riso.
Quando non ero nelle scene ho avuto la fortuna di poter osservare il monitor e vedere il maestro al lavoro. Speravo sempre di non essere troppo simile a una mosca sulla spalla, ma ero nella mia personale scuola di cinema di Del Toro a guardare tutte le sue complesse scelte e come si era occupato della troupe e dei suoi attori. È stata una formazione straordinaria.

D. Ti piace il genere fantasy?
Allegra Fulton. Amo così tanto i film, ma devo ammettere che il fantasy non è sempre stato il mio genere preferito. Tuttavia Del Toro fa una fantasia rara, come nessun altro: una inclinazione sociopolitica e intelligente, quindi lì faccio delle eccezioni. La sua intera ricerca per comprendere il mostro dentro di noi e il lato oscuro è così interessante.

D. Hai lavorato anche in "Maps to the Stars" di David Cronenberg con Robert Pattinson e Julianne Moore. Che ricordo hai di questa esperienza?
Allegra Fulton. David Cronenberg è simpatico e mi ha immediatamente fatto a sentire a mio agio. Mi ha anche lasciato sbriciare al monitor e vedere come scegliere le scene per montarle subito, cosa cercava, come ha fatto le sue scelte. È molto preciso nella sua direzione. Nulla è improvvisato nei suoi film, ma dirige con aria così rilassata e affabile che la sua idea diventa la tua. È molto intelligente.

D. Hai lavorato a teatro. Qual è il tuo personaggio preferito?
Allegra Fulton. Sono molto fortunata ad aver recitato molto a teatro nella mia vita. Tra questi ruoli ci sono Cassius in Shakespeare (“Giulio Cesare”, n.d.r.), Paulina ne “La morte e la fanciulla” di Ariel Doorman, il ruolo di Frida Kahlo in “Frida K.” nella pièce scritta da mia madre Gloria Montero. È uno spettacolo che è stato invitato a Città del Messico ed è stato in tour nel Nord America, avendo avuto molto successo in Off-Broadway a Soho Rep, così come in tutta Europa con diverse attrici. Sono fortunata e grata di tornare a teatro, è la mia casa spirituale. Ultimamente ho iniziato anche a dirigere. Due stagioni fa ho diretto la première catalana di “La Llista” di Jeniffer Tremblay nel prestigioso Teatre Lliure di Barcellona. Lo scorso autunno, “Oleanna” di David Mamet a Toronto.

D. In un periodo di film con effetti speciali, oppure visti attraverso uno smartphone, come pensi che il teatro possa essere avvicinato ai giovani?
Allegra Fulton. Penso che occorra raccontare buone storie e rendere il teatro super emozionante, facendolo bene e in modi innovativi. Solo così si può far apprezzare ai giovani l'aspetto live e interattivo del teatro, che non è come uno schermo. Potrebbe essere il momento per un grande ritorno al teatro.

D. Qual è la tua giornata tipo?
Allegra Fulton. Non ci sono giornate tipo, come attore. È tutto così mutevole. Ma proverò a raccontarla: medito sempre per 22 minuti ogni mattina al risveglio. Quindi mi alleno per un'ora e faccio riscaldamento vocale. Così amplio il mio corpo e la mia mente. Quindi rispondo sempre alle e-mail, controlla le notizie del giorno e mi occupo di qualsiasi cosa vada gestita, leggendo script, effettuando audizioni, facendo il lavoro di “trovare lavoro” tra una occupazione e l’altra. Mi piace vedere spettacoli teatrali e film il più possibile per sapere cosa sta succedendo. Devo ammettere, che anche se il lavoro di attore ha alcuni inconvenienti perché a volte è spaventoso non sapere cosa succederà dopo, adoro la natura imprevedibile di questo mestiere.

D. Intendi una scoperta continua?
Allegra Fulton. Sì, perché una volta puoi piangere per non lavorare mai più, e il giorno dopo sei su un aereo per l'Europa per filmare qualcosa di incredibile. Non vedo l'ora di dirigere una commedia a New York entro la fine dell'anno, dopo aver filmato il mio primo cortometraggio come regista e altre belle sorprese che stanno arrivando dietro l'angolo. Forse un film in Italia!

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon