Serie tv Piedone - Uno sbirro a Napoli, incontro con Salvatore Esposito e il cast
Scopri la serie tv Piedone - Uno sbirro a Napoli, con Salvatore Esposito, Silvia D’Amico. Trama, cast, intervista
Piedone - Uno sbirro a Napoli è la serie tv in onda dal 3 dicembre. La trama si concentra sull’ispettore di polizia Vincenzo Palmieri (Salvatore Esposito), che torna a Napoli. Allievo del popolare Commissario Rizzo, detto Piedone, tenta di conquistare la fiducia della nuova squadra, adottando metodi anticonvenzionali per risolvere i casi. Collabora con lui la commissaria Sonia Ascarelli (Silvia D’Amico), poliziotta diversa da lui.
Come si colloca questa serie nel folto panorama delle serie tv prodotte in Italia?
Nils Hartmann - produttore. Il posizionamento delle serie Sky è limpido, da L’arte della gioia diretto da Valeria Golino e Dostoevskij, fino alla serie sugli 883. Emerge qui un grande amore per Napoli, e quello per Bud Spencer. Quando mi proposero il progetto, non volevamo realizzare un reboot, che prevedesse scazzottate, ma un prodotto genuino. Sempre sull’ambientazione a Napoli, Poi seguirà Gomorra – Le origini.
Come avete attualizzato alcuni stereotipi, come e quello della violenza?
Peppe Fiore - showrunner. I film di Bud Spencer appartengono a un dato periodo storico del cinema italiano. Dovevano esserci le scazzottate, che comunque erano realizzate con grande perizia tecnica. Noi siamo partiti da lì, soprattutto cercando di assorbire il sapore tematico del personaggio. Intorno al protagonista abbiamo allestito un mondo che mostrasse la stessa complessità.
Giuseppe Pedersoli. Mio padre teneva molto al film Piedone, perché era il primo realizzato senza Terence Hill. Credo che sarebbe stato soddisfatto del lavoro, anche perché ammirava Gomorra.
Schede
Il tuo personaggio femminile, la commissaria Sonia Ascarelli pare molto severo.
Silvia D’Amico. Abbiamo lavorato su un personaggio molto stratificato. L’aspetto della donna che deve per forza scegliere tra carriera o famiglia, lo abbiamo lasciato in secondo piano. Il mio personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, e ogni parola è stata studiata con attenzione per procedere in questa direzione, con un passato che non emerge che viene alluso.
Cosa hai preso da quel personaggio originale?
Salvatore Esposito. Ogni progetto che contempla Napoli, la vede protagonista, perché è una città che riesce a portare con sé molte anime. Un regista mi disse che era una delle tre città al mondo dove è più suggestivo lavorare, dalle bellezze ai vicoli degli anni ’70, dalla povertà alle luci. Come Napoli, Piedone è un personaggio che si immedesima nel luogo. Vorrei anche ringraziare la film commission, perché l’evoluzione che ha avuto Napoli dalla serie Gomorra in ambito audiovisivo è notevole.
Il mio personaggio è stato salvato dal
commissario Rizzo, ma ha un’anima propria. Solo vedere il mio nome accostato a
quello di Bud Spencer è un grande motivo di orgoglio. Vedere un museo
permanente di Spencer a Berlino è qualcosa di rilevante.
Fabio Balsamo. Nessuno si è risparmiato o sottratto, perché era una sorta di restituzione di ciò che ci aveva dato Bud.
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