Jack Ryan, intervista all’attrice della serie tv Victoria Sanchez

Tv / Intervista - 03 September 2018 10:00

“Jack Ryan” è tratta dai romanzi di Tom Clancy.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Victoria Sanchez è una delle protagoniste della serie tv Jack Ryan, trasmessa su Amazon Prime. Mauxa l‘ha intervistata.

Hai lavorato sulla serie TV Jack Ryan tratta dal personaggio scritto da Tom Clancy, nel ruolo del dirigente della CIA Layla Navarro. Puoi raccontarci il tuo ruolo?

Il protagonista Jack Ryan (John Krasinski) è l’analista della CIA, e essendo io una sua collaboratrice molte delle mie amiche erano gelose di ciò. 

Il personaggio di Jack Ryan è ormai iconico. Ami questo tipo di storia, che unisce il genere all’azione?

Assolutamente. I romanzi di Tom Clancy sono divenuti adattamenti cinematografici thriller stupefacenti. Lui è uno scrittore meraviglioso, il grande pubblico ammira il suo lavoro, e capisco perché. Alcuni altri attori iconici di talento hanno avuto ruoli nella saga di Jack Ryan, come Sean Connery (Caccia a Ottobre Rosso) e Harrison Ford (Sotto il segno del pericolo), per esempio.


Jack Ryan la serie TV


Ci puoi raccontare un episodio che ricordi con piacere avvenuto durante le riprese?

Sorprendentemente, le riprese ha avuto luogo qui, a Montreal. A Pointe St-Charles, per essere precisi. Presso i nuovi Cinepool Studios, che sono enormi: non avrei mai immaginato che sarebbe stato lì. Jack Ryan è stata una produzione enorme, ma c'erano sempre momenti divertenti sul set. E devo dire che questi sono avvenuti sopratutto tra gli attori. Ci sono stati molti grandi attori di questa serie; da John Krasinski (The Office), a Timothy Hutton (Ordinary People) e Al Sapienza (House of Cards). È stato divertente essere in una stanza con tutti quegli uomini di talento che avevano un dialogo molto serio: dopo giorni e giorni di riprese in un ambiente chiuso nel bel mezzo del nostro inverno canadese, cosicché appena uno di loro sbagliava - essendo tutti stanchi e deliranti - noi non riuscivamo a smettere di ridere. Non c'è niente di più divertente che cercare di pronunciare un dialogo serio, quando non ci si può fermare dal crollare dalle risate. Ciò che è ancora più sorprendente è che - quando il dialogo era finalmente uscito - era dannatamente efficace.
Sono davvero grata di aver fatto parte di questo spettacolo, e di sperimentare una grande produzione che ha dato la possibilità a tutti i talent locali di lavorare, e di brillare nello show. Tieni presente i budget canadesi non sono mai abbastanza grandi da permetterci di offrire le migliori prestazioni possibili. Abbiamo così tanti talent e maestranze in questa città: spero che si girino qui altri show per dare alle persone l’opportunità di lavorare con una esposizione come quella di Jack Ryan.

Avevi mai letto i libri di Tom Clancy?

Non ho letto tutti i romanzi di di Tom Clancy, ma mi è piaciuto molto Caccia a Ottobre Rosso e Sotto il segno del pericolo. Sono sempre stupita dalla quantità di ricerca e di conoscenza che occorre per scrivere questi romanzi. Avere creato un grande e continuo personaggio così preciso come Jack Ryan è semplicemente eccezionale. Mi sembra però che ci siano anche altri rapporti  con i romanzi di Clancy: ho appena collegato che ho giocato ai videogiochi Rainbow Six e Splinter Cell che si basano sul lavoro di Tom Clancy.


Quali generi di libri ti piacciono di più?

Il mio libro preferito è ancora Il giovane Holden, che ho letto alle scuole superiori. È un favorito per molti, lo so, ma resta un personaggio indimenticabile. Ho amato anche Il gioco di Gerald di Stephen King, che avrei voluto adattare, ma qualcuno mi ha battuto sul tempo! In realtà ha fatto un lavoro fenomenale. Lo si può vedere su Netflix. Si tratta di un adattamento molto intelligente. Il mio libro preferito da bambina era Wait Till Helen Comes di Mary Downing Hahn; A Ghost Story, che in realtà sto adattando per lo schermo, e che già fu un film nel 2014 interpretato da Sophie e Isabelle Nelisse, e da  Maria Bello.

Infatti tu hai anche sceneggiato Wait Till Helen Comes. Sei sia produttore che regista.

Presto dirigerò un film: mi sento come se tutta la mia vita sia stata una serie di curve di apprendimento per condurmi a ciò. Ho ancora la stessa voglia che possedevo quando il mio obiettivo era dirigere il mio primo adattamento. Ho avuto una visione così chiara per il film. Ma sto imparando a fidarmi di più me stessa e proseguire con il mio istinto. Si vive e si impara. Stranamente ogni volta che voglio di adattare un romanzo, qualcuno mi ha battuto sul tempo! Ma c’è qualche libro che ho voluto adattare per molto tempo, che credo non sia stato trasposto: non voglio rivelare il titolo nel caso in cui qualcuno mi batta di nuovo. 

Hai lavorato ad oltre 40 film. Come giudichi la tua esperienza ora?

La recitazione sarà sempre il mio primo amore, spero di continuare a farlo per molto tempo. Al Pacino ha detto una volta: "Ci vogliono 20 anni per essere un attore”. Quando lo lessi ero appena uscita dalla scuola di teatro, e ho pensato che fosse un'esagerazione. Ma 20 anni dopo, capisco perfettamente cosa voleva dire e sono d’accordo: naturalmente alcune persone sono talenti nati, ma quando hai accumulato abbastanza esperienza nella vita, con le difficoltà, i bagagli, in quel momento si può davvero iniziare a interpretare personaggi che raffiguri in modo veritiero. Si comprende così pienamente il loro dolore, la loro gioia, le loro lotte. Recitare non è necessariamente fingere, si tratta di verità.

Tra tutte queste attività non avrai un momento libero?

Corro dalla mattina alla sera, e avrei voluto avere più tempo per me stessa e  per gli hobby, come fitness. Ma questo business mi tiene molto occupata, e io sono una mamma single, così il mio programma è sempre pieno: da imparare a memoria il dialogo per una cosa o un'altra, ai progetti in via di sviluppo, a mia figlia che ha bisogno di me, con la scuola e altre attività. Sogno una vacanza con un libro in riva al mare, ritiri yoga e fughe avventurose. So a cosa stai pensando, che dovrei fare ciò in questo momento! Sono una persona molto socievole, mi piacciono la buona compagnia e le conversazioni, ma apprezzo anche la privacy e la solitudine, leggere e scrivere.

È vero che hai lavorato in Italia?

Ebbi la fortuna di andare in Italia per girare un film chiamato Eternal, nel 2003. Ho dolci ricordi di quel periodo, ero principalmente a Roma e in alcuni piccoli paesi in periferia. Ma ci sono tanti altri posti che mi piacerebbe visitare lì, è un luogo così bello e romantico. E sono sempre andata d'accordo con gli italiani per qualche ragione. Amo la loro passione!

Qual è il tuo prossimo progetto?

Gli attori fanno sempre provini per cose diverse, di cui poi si dimenticano. Spesso ricevo una chiamata da mio manager (e migliore amica) Sandy Martinez che mi dice di avere ottenuto uno dei ruoli per cui feci l’audizione, e lei deve ricordarmi quale fosse. Se una cosa è destinata ad essere, si realizzerà.  Attualmente sto lavorando come scienziata eccentrica - Violetta Firth - in uno show televisivo chiamato Big Top Academy (aka Circo Kids): è un personaggio liberamente ispirato Doc Brown di Ritorno al Futuro. Ho amato le performance di Christopher Lloyd e ho imparato da lui per questo ruolo. Poi c’è un film fantasy in fase avanzata di sviluppo chiamato Kin Favole; poi The Stolen Child di Seb McKinnon, che speriamo venga finanziato; una serie horror antologia chiamata Nigh Terrors con l'amico di lunga data Adam MacDonald (BackcountryPyewacket). Ho anche prodotto il suo ultimo film, Pyewacket che ha ottenuto consensi dalla critica di tutto il mondo: è più un dramma psicologico che un horror, non ci sono sangue o gore. Poi ci sono in via di sviluppo e scrittura due altre serie, una commedia chiamata Lenny - che gli italiani ameranno perché ambientata a St-Leonard, il quartiere di Montreal dove risiedono molti connazionali -e  Bittersweet Tales - sui racconti dell’architetto ebreo David Reich.
Infine sono in trattative con un altra azienda italiana con sede a Montreal, e con la battagliera creativa chiamata Connie Rotella per una reality series sugli artisti temutissimi, che unisce recitazione, canto e ballo. Connie gestisce la scuola Danse 1,2,3 a Lasalle.

Hai un team coeso per realizzare tuti questi progetti.

Non sarei in grado di fare tutto questo senza il mio team, da mio fratello (scrittore, produttore, direttore creativo) Fede Sanchez, e il mio legale Joe Sisto. Poi la mia migliore amica, manager e produttrice Sandy Martinez che ha il suo ufficio nel cuore di Little Italy. Devo darmi un pizzicotto tutto in un istante.

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon