Intervista Sakka giovane disegnatrice di "GoodBye Marilyn" e "Stradivari – Genius Loci"

Comics / Intervista - 23 September 2017 11:00

Mauxa ha intervistato la giovane disegnatrice di fumetti Roberta Sacchi in arte Sakka, tra i suoi lavori troviamo "Stradivari -Genius Loci" e la collaborazione a sei mani in "Il Giro di

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Roberta Sacchi in arte Sakka è una disegnatrice cremonese classe ’88. Tra le sue opere più conosciute troviamo “GoodBye Marilyn” edito da BeccoGiallo, la graphic novel “Stradivari – Genius Loci” pubblicata da Kleiner Flug scritta da Michele Ginevra e dedicata alla vita di Stradivari e “Il Giro di Vite” edito dalla Star Comics all’interno della Collana “Roberto Recchioni presenta: I Maestri del Mistero”, inoltre collabora con il Centro Fumetto Andrea Pazienza. Il suo stile ed il suo tratto riconoscibili già dal primo sguardo esprimono un talento in costante crescita.

D. Nella graphic novel “Stradivari - Genius Loci” hai disegnato Cremona, la tua città. Che sensazioni hai provato nel trasferire su carta un luogo a te così familiare?

Sakka. Questa storia mi ha dato un'opportunità di riflessione importante sulla storia della mia città. Ho imparato ad osservarla con curiosità e immaginazione. Alcuni luoghi che caratterizzano questo fumetto mi emozionano molto ogni volta che passo di lì. Disegnare Cremona poi non è stato semplice. soprattutto perché è di quelle città che nel corso dei secoli sono cambiate tanto, per cui è stato necessario fare una grandissima ricerca per scoprire le differenze rispetto al passato. Per questo lo sceneggiatore Michele Ginevra ha dedicato davvero moltissima passione, e penso si possa vedere nelle sequenze in cui abbiamo rappresentato alcune delle zone più importanti del centro storico. Consultare gli archivi e gli architetti è stato fondamentale. La città è mutata in base agli uomini che l'hanno abitata ed è diventata per me una cooprotagonista. Per poter rappresentare al meglio la storia di Stradivari è stato fatto un lavoro di documentazione anche sulla liuteria, e sono rimasta così impressionata dalla quantità di botteghe in cui ancora oggi lavorano moltissimi liutai cremonesi e di tutto il mondo. Insomma, ora guardo a questa città con un occhio totalmente diverso, ed è forse la cosa che apprezzo di più dell'aver disegnato questo fumetto che vorrei precisare essere ispirato a eventi storici reali ma con una forte componente fantasiosa e ricca di mistero. Un'ultima cosa che vorrei aggiungere è che i lettori di Stradivari Genius Loci edito da Kleiner Flug sono davvero vari, di tutte le età, e alcuni cremonesi si sono avvicinati al fumetto per la prima volta proprio con questa storia.

D. Il tuo ultimo lavoro è il fumetto “Il Giro di Vite” edito dalla Star Comics all’interno della Collana “Roberto Recchioni presenta: I Maestri del Mistero” che uscirà a novembre, oltre che da te i disegni sono stati realizzati da Letizia Cadonici e Elisa Di Virgilio. Come ti sei trovata a collaborare con altre due disegnatrici in questo progetto?

S. Questa storia esprime alcuni lati del mio immaginario che forse non avevo ancora avuto modo di mostrare. Sono un'appassionata di storie di paura e colleziono fotografie dei primi del '900 che mi ispirano moltissimo. Giro di Vite è una storia ispirata al racconto omonimo del 1800 scritto da Henry James ed è stata sceneggiata da Dario Sicchio. La prima parte di questo fumetto è disegnata da Cadonici e Di Virglio mentre io mi sono occupata della seconda parte. La storia difatti cambia proprio a metà creando delle atmosfere sempre più cupe e angoscianti che vanno di pari passo con le emozioni della protagonista. Essendo una storia in bianco e nero ho potuto osare con dei neri pieni e con pennellate più libere e graffiate. Trovo che tra me e le altre autrici ci sia una sintonia di fondo nelle composizioni, pur restando molto personali e differenti nello stile generale quindi è un piacere per me aver condiviso questo progetto con loro.

D. A che età hai iniziato a leggere i fumetti e con cosa hai cominciato? E quando hai realizzato il tuo primo disegno per un fumetto?

S. Ho sempre avuto un amore innato per i fumetti sin da piccola, e ho cominciato con le classiche letture da Topolino alle strisce dei Peanuts e la mitica Pimpa. Il primo fumetto che ho disegnato era di ben due pagine! L'ho realizzato spontaneamente a 6-7 anni e lo conservo ancora. Quando ero bambina io non erano ancora così diffusi i laboratori e i corsi di fumetto per cui era abbastanza curioso che mi avvicinassi da sola a questo linguaggio. Da lì è stato un crescendo di storie e disegni e ho sviluppato una passione fortissima per la creazione di trame e inquadrature via via sempre più elaborate. Credo che per fare fumetti, come per qualsiasi disciplina artistica, la cosa più importante sia sperimentare ogni giorno, senza l'ansia di raggiungere da subito un obiettivo troppo alto, ma giocando e divertendosi con le tantissime possibilità che questo mezzo espressivo dà. Io non credo avrei potuto scegliere un'altra strada, perché è stata una tendenza naturale e mai forzata. Crescendo poi ho rafforzato questa urgenza di esprimermi col fumetto grazie anche alla collaborazione con il Centro Fumetto Andrea Pazienza.

D. Se potessi essere un personaggio dei fumetti, quale vorresti essere e perché?

S. Wow! Bellissima questa domanda. Allora... è un po' complicato sceglierne uno in particolare perché ce ne sono tantissimi a cui sono affezionata. Ma quello in cui mi rispecchio di più è Little Nemo. Le sue storie ambientate nei sogni sono così creative, così sorprendenti e lasciano a bocca aperta. Vede posti fantastici e incontra personaggi enigmatici e grazie a questo riflette su tutto ciò che non ci mostra mai ossia la realtà. Io mi ci rispecchio moltissimo perché sono molto legata a tutto ciò che riguarda l'esplorazione dei sogni. E poi come lui adoro dormire eheh.

D. Da dove trovi l’ispirazione per i tuoi lavori?

S. L'ispirazione a volte può davvero balenare improvvisamente senza una particolare ragione, magari per un fatto oppure per un sogno. Così si creano all'inizio scene scomposte con un contesto ancora da definire, ma su cui sento di dover ragionare. Se penso ai lavori precedenti di cui ero autrice unica (Il Sogno del Minotauro, Elain e Il Libro Nuovo editi da Centro Fumetto Andrea Pazienza) o delle storie che ho nel cassetto, posso ipotizzare che l'ispirazione sia sempre arrivata dall'interesse di quel periodo. Quello che naturalmente mi capita di fare è incuriosirmi a uno o più argomenti, immergendomi con passione per alcuni mesi. Tutto questo ragionamento poi si concretizza in una creazione artistica, di vario tipo. Quando realizzavo "Il Libro Nuovo - Come la Dama e la Tigre risalirono l'Ignoto" ero completamente immersa nello studio dei tarocchi, e indagavo sul Libro Rosso di Jung, e nel frattempo disegnavo tigri continuamente. Tutti questi elementi sapevo essere legati da un filo che ancora non potevo vedere, ma che ero certa esserci. Così giorno dopo giorno, esperimento dopo esperimento si è concretizzata questa storia a fumetti. Spesso le mie riflessioni riguardano il rapporto dell'uomo con la natura, e la ricerca interiore per trovare equilibrio tra istinto e ragione.

D. Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

S. Come dicevo la dimensione del sogno è qualcosa che mi influenza moltissimo, ma mi lascio ispirare anche da tanti artisti contemporanei e del passato. Per fare qualche banale esempio, sono molto legata agli illustratori tra '800 e '900 come Harry Clarke, Aubrey Beardsley, Gustave Dorè, per gli scrittori cito Lovecraft, per il cinema Jodorosky, Bergman, Polanski. Adoro la pittura di Boldini, Schiele, le illustrazioni dei tarocchi di Marsiglia. Nel fumetto cito Bézian, Sandoval, Fior, Pedrosa, Crepa, Sfarr e Mattotti. Un'importante fonte di ispirazione è la fotografia di inizio '900 spesso con autori e soggetti sconosciuti. Ho anche aperto una pagina Josephine La Funambule in cui raccolgo migliaia di queste immagini straordinarie che fanno davvero viaggiare la fantasia. Spesso queste fotografie rappresentano personaggi femminili in atmosfere sognanti, eleganti e inquietanti. Amo disegnare figure proprio con queste caratteristiche e ne ho realizzate molte per cui quest'anno ho voluto raccoglierle nell'artbook Ninfe edito da Centro Fumetto Andrea Pazienza. Gli artisti a cui mi ispiro sono davvero tanti, a volte non mi rendo nemmeno conto di essere influenzata e non ho idea in che misura tutto questo si palesi nei miei lavori.

D. Qual è il tuo prossimo progetto?

S. Ci sono vari progetti in pentola a cui sto mettendo mano. Già annunciata ci sarà una biografia a fumetti su Van Gogh scritta da Francesco Barilli con cui ho già realizzato Goodbye Marilyn con Beccogiallo Editore. Ho anche una storia personale che sto progettando e che spero di proporla presto a qualche editore. Questa storia mi emoziona molto perché raccoglie tanti temi e atmosfere a cui tengo molto e vorrei davvero riuscire a raccontarle al meglio. Ancora però vorrei aspettare a parlarne meglio.

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