Intervista all'attore Marcello Mazzarella

Cinema / Intervista - 07 February 2024 15:00

Atteso in Eterno Visionario con la regia di Michele Placido

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Lei è stato interprete di molti ruoli, da ultimo è nel cast del film Dieci Minuti pubblicato da pochi giorni, ma può vantare anche personaggi co-protagonisti in altre importanti produzioni, può raccontare, se ne ha, un aneddoto legato alla serie televisiva Nero Wolfe, nella quale lei ha interpretato il commissario Graziani?

La ringrazio per la domanda. Sono rimasto molto affezionato al ruolo del commissario Graziani in Nero Wolfe. Ho avuto il piacere di condividere questa esperienza liberatoria con dei colleghi straordinari  e un regista, Riccardo Donna, molto generoso. Nero Wolfe mi ha permesso per la prima volta di recitare su un nuovo registro. In cinema sono generalmente conosciuto per aver interpretato ruoli drammatici come Placido Rizzotto, Marcel Proust, Biagio, Impero ecc… Ruoli per lo più tragici. Quindi può immaginare la mia curiosità quando mi è stato offerto il ruolo del commissario Graziani, che necessitava di un approccio non proprio comico, ma molto vicino al fumetto. Mi sono divertito. Inoltre ancora oggi la gente mi domanda perché quella serie così bella e intrigante, non abbia avuto un seguito.Le lascio immaginare la mia risposta. Non ho particolari aneddoti da raccontare.

Nella serie televisiva Il cacciatore lei ha interpretato il ruolo di Bernardo Provenzano, come è riuscito a immedesimarsi in una delle figure tra le più efferate del crimine italiano?

Non so veramente se sono riuscito ad interpretare Provenzano, ma che lo dica lei, mi fa piacere. È sempre difficile spiegare il lavoro dell’attore e come si arriva a formare un carattere del personaggio. C’è sempre un alone di mistero e di creatività che non ha confini così netti. La serie “il cacciatore”, è scritta molto bene e diretta da due bravissimi registi, Davide Marengo e Fabio Paladini,  con i quali abbiamo creato le giuste atmosfere e le situazioni. In cinema il personaggio è frutto di una collaborazione e di fiducia in chi ti dirige. Io sono un attore che ha dei riferimenti particolari alla scuola Russa. Il mio approccio al lavoro è un approccio Organico e di ricerca. Ho in mente una frase di Stanislavskij  che diceva: “ quando fai il vecchio , trova dove è giovane”. Ho cercato di capire dove Provenzano fosse altro da quello che noi pensiamo. Ho pensato ad un capo che non può perdere potere in una fase della sua vita ormai al tramonto. Semplice no?

Qual è secondo lei a oggi il valore del cinema italiano? 

Il Valore? Non so. Il termine mi suggerisce una considerazione in termini economici e io non sono in grado di saper rispondere alla sua domanda. Però se lei mi chiede cosa ne penso del cinema italiano, allora la domanda apre abissi infiniti.  Praticamente ho una agenda sul quale sono segnati i registi e gli sceneggiatori con i quali vorrei lavorare. Posso dirle che sono tutti dei Poeti, e che il loro cinema è al di sopra di tutte le considerazioni che non si fondino sul concetto di Arte e Bellezza. in generale vedo film e serie ben fatte, prodotti di intrattenimento ben fatti e sono positivo sul Cinema Italiano.  Se potessi darei una grande spinta ad un settore troppo sottovalutato: quello della tecnica di sceneggiatura. Il cinema è facile da fare con inquadrature che durano tre secondi, ma il segreto del “valore come lo intendiamo noi” sta nei piani sequenza e nelle idee.

C’è un personaggio tra quelli, numerosi, che ha interpretato al quale è rimasto più legato o avrebbe voluto vedere in un sequel?

No. Non amo i sequel. Ho amato i personaggi che ho fatto e nel 90 per cento dei casi sono tutti morti (ride).

Tra i suoi prossimi lavori c’è Eterno Visionario con Michele Placido, sulla vita di Luigi Pirandello, può anticipare qualcosa del personaggio da lei interpretato, del padre?

Lavorare con Michele Placido è stata un'esperienza che spero di ripetere molte volte in futuro. Ecco lui è un regista vero per me, perché per essere registi bisogna essere anche attori. Non è una regola, ma per esperienza quando un regista conosce anche un po’ il lavoro dell’attore allora dirige meglio e crea i giusti personaggi insieme all’attore. Michele mi ha tirato fuori l’energia e le giuste intenzioni. Sono sicuro che Eterno Visionario sarà un bel film.  Io interpreto il personaggio del Padre nel dramma “Sei personaggi in cerca d’autore”. Ruolo molto difficile con il quale Luigi Pirandello, credo, si identifica fortemente. Spero tutto il bene per questo film e per Michele che adoro profondamente. In uscita ci sarà anche la serie: “ L’arte della Gioia” con la regia di Valeria Golino, e i film per il cinema “Il caso Dragonterre” con la regia di Giampaolo Cugno e “Rumore” di Nicola Telesca. 

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