Intervista a Pippo Pollina, autore del nuovo album L'appartenenza
Pippo Pollina risponde alla domande di Mauxa per la rubrica "Di che cultura sei?"

Pippo Pollina è intervisto da Mauxa. Pollina ha pubblicato il nuovo album “L'appartenenza”
\r\nD. Nella canzone "E se ognuno fa qualcosa" tratto dal nuovo album "L'appartenenza" citi. "Chi è lei, / ce lo dica Don Pino / ché di eroi abbiam bisogno / per capire il mattino". C'è un messaggio politico nelle tue canzoni?
R. In generale si. Fare politica significa tutto sommato partecipare alla comunità in cui si vive e io cerco di farlo in qualche modo attraverso la mia musica. Questa canzone vuole mettere in evidenza il grande impegno di eroi come Don Puglisi che hanno sacrificato la propria vita per salvare una gioventù costretta a crescere in un mondo abbastanza difficile.
D. Nel testo "Qualcosa di grande" del precedente album "Süden" citi: "me ne andrò / per la mia strada / convinto di un’idea / di un’altra vita che mi aspetta". C'è un filo rosso che collega i due lavori?
R. “L’Appartenenza” è una sorta di riepilogo ideale che trova riferimenti in tutti i miei lavori precedenti. In un certo senso ho tirato le somme. La vita ci consente di scegliere, ci vuole coraggio a volte per lasciare tutto e scegliere altre strade. Si sa che la patria è sempre la patria ma ogni luogo può diventare casa.
D. Hai lavorato anche come giornalista al mensile "I Siciliani", nel 1983 con un grande impegno antimafia. Cosa ricordi di quell'esperienza?
R. Ricordo la grande speranza di riuscire a incidere in qualche modo sulla società. Eravamo un gruppo di giovani giornalisti alle prime armi, con molte speranze e molte aspettative. Pochi credevano in noi e questo invece di demoralizzarci ci dava l’impulso per andare avanti. È stata un’esperienza meravigliosa e ho avuto l’occasione di lavorare al fianco di giovani che sarebbero diventati poi grandi giornalisti.
D. Ormai vivi all'estero da anni: ti manca l'Italia?
R. Sotto certi aspetti mi manca sicuramente. È il mio paese e credo sia normale, però ci torno molto spesso, ho sempre avuto la fortuna di poter viaggiare molto grazie al mio lavoro e il fatto di poter tornare spesso in Italia me ne fa sentire meno la mancanza quando sono via.
D. Qual è il tuo cantante e album che più ti ha influenzato e perché?
R. Non ho un cantante preferito in realtà. Posso dire che sicuramente cantautori come ad esempio Luigi Tenco hanno in un qualche modo influenzato e ispirato il mio lavoro.
D. Qual è il tuo libro preferito e perché?
R. “I ragazzi della via Pal” è un libro che ho letto e riletto diverse volte. Amo molto anche le opere di Umberto Eco.
D. Qual è il tuo prossimo progetto?
R. Al momento sono totalmente concentrato su “L’Appartenenza” e sul tour che mi sta portando in giro per l’Europa. Chissà cosa mi riserverà il futuro.
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