Compromessi sposi, intervista all'attrice del film Elda Alvigini

Cinema / Intervista - 08 February 2019 10:00

Compromessi sposi è il film con Diego Abatantuno.e Vincenzo Salemme.

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Compromessi sposi è  il film nelle sale diritto da Francesco Micciché. La storia è quella di una giovane fashion blogger di Gaeta, Ilenia (Grace Ambrose) e un ragazzo di Bergamo, Riccardo (Lorenzo Zurzolo) che si conoscono nell’arco  di una notte decidono di sposarsi. I loro genitori non hanno nulla in comune: Diego (Diego Abatantuno) è un ricco imprenditore del Nord, Gaetano (Vincenzo Salemme) era un rigido sindaco del Sud. Tutti si coalizzano per impedire il matrimonio.

Mauxa ha intervistato una delle protagoniste, Elda Alvigini

In Compromessi Sposi interpreti Mia. Puoi parlarci del tuo personaggio?

Mia è una mamma affettuosa e complice con la figlia, ha avuto Ilenia da giovane e hanno un rapporto paritario. E’ stato facile con Grace Ambrose, ci siamo trovate subito in sintonia, è adorabile.

Film Compromessi sposi

È anche separata dal marito, uno straordinario Vincenzo Salemme, che è troppo concentrato su se stesso e a fare il sindaco. I due sembra proprio che non abbiano nulla in comune se non la figlia. Ma Mia racconta con il sorriso sulle labbra ad Amelia (una simpaticissima Rosita Celentano) di quanto lei e Gaetano fossero innamorati a vent’anni, quindi probabilmente è stata una grande storia d’amore durata poco però.

Il film racconta delle diatribe dei genitori per far sposare i figli. Anche tu hai un carattere così belligerante, o invece hai un carattere  pacificatore?

Dipende dalle situazioni, è difficile farmi arrabbiare e cerco sempre di smussare i contrasti, ma allo stesso tempo ho un senso della giustizia molto forte: e per principi seri e sentiti, sì, mi batto.

Qual era il clima su un set di un film commedia?

Quando si gira una commedia gli episodi comici sono tantissimi. Posso dire che mi sono molto divertita e con me tutto il cast. Era un bel gruppo di lavoro e abbiamo lavorato tutti in armonia, credo trapeli nel film.


Lavori spessi a teatro, come in “Liberi tutti”. Come pensi si possa avvicinare al teatro ai giovani?

Siamo in un momento di grande controtendenza. I giovani tornano a teatro, anche grazie a colleghi che come me, dal successo televisivo passano o tornano al teatro: Lino Guanciale e Michele Riondino, ad esempio che si dividono benissimo tra set e palco. Io mi sono cimentata anche nella scrittura insieme a Natascia Di Vito, con “Inutilmentesfiga” e “Liberi tutti” e in quest’ultimo ho curato anche la regia; grazie alla popolarità della TV tanti giovani sono arrivati in teatro e alcuni mi hanno confessato che era la prima volta.

Il cinema italiano avverte la pressione di mezzi come Netflix o i film e serie tv on-demand, che disincentivano ad uscire di casa per andare in sala. Cosa ne pensi? 

Ma non la vedo proprio così, vero è che le serie sono diventate una specie di moderna droga legale da divano, ma il cinema è un’altra cosa! C’è il grande schermo e la condivisione collettiva, per non parlare dei film d’azione o in 3D, che di certo non puoi goderti a casa. Poi c’è tutto un altro aspetto legato ai film d’autore, anche lì, nessun vero amante del cinema, accetterebbe di vederlo in TV, o peggio sul PC.

Qual è il libro recente che hai letto?

L’ultimo libro è “Il capitano di bastur” di Claudio Alvigini, un bellissimo romanzo di formazione avvolto dal realismo magico dell’ambientazione.

Qual è il tuo prossimo progetto? 

Ho qualche progetto da valutare per il prossimo anno a teatro, oltre a cercare di realizzare il mio film, e portare in giro il mio ultimo monologo “Inutilmentesfiga”, perché di sfiga, vi giuro, non si muore!


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