Intervista a Paola Iezzi, la varietà della musica

Daily / Intervista - 16 October 2012 06:03

Mauxa ha intervistato Paola Iezzi, in classifica su iTunes con Xcept You

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Mauxa ha intervistato Paola Iezzi, che con la sorella Chiara ha fondato il duo Paola&Chiara e che ha pubblicato a giugno 2012 il singolo dance Xcept You, in classifica su iTunes. 
Nel gennaio 2009 Paola esordisce da solista con Alone, brano in lingua inglese; fotografa e appassionata di arti visive, con il sito “paolaiezzi.com – box for creatitvity” ha creato un luogo dove trovano spazio progetti creativi di arte, fotografia, moda, musica, design, web ed altro.
Xcept You è colonna sonora per il video della campagna pubblicitaria del marchio di moda Enrico Coveri: in Spagna, l’ep raggiunge il terzo posto.

Il singolo da solista Alone cita: “La musica è forte (che spezza il dolore) / Sopravvissuti a quello che siamo / Io mi perdono, (per questo) ti amo”. Come mai questa espiazione che torna anche nel suggestivo video, in cui sei una vedova, un uomo, una sposa?
Alone è un brano particolare. L’ho scritto durante una notte molto difficile. Mi sentivo preda del panico, terrorizzata e non sapevo che fare. Ho cominciato a scrivere e mi è uscita questa canzone tutta d’un fiato. E’ una sorta di resa dei conti con me stessa e con le persone che amo. La canzone parla di perdono, parla di lasciar andare la rabbia. Perché quando perdoni te stesso, la rabbia svanisce di colpo e ricominci ad amare in maniera vera, sincera, reale. Il video contrappone l’immagine spogliata di tutte le sovrastrutture alle diverse maschere che indossiamo ogni giorno per ”far fronte” alla vita. C’è la vedova, che ha perso tutto, c’è la sposa, la parte femminile che ha dato tutta se stessa, c’è il maschile, che è la parte forte e più randagia e indipendente, c’è il clown che rappresenta la curiosità, l’arte e una vena di follia e poi c’è l’essere umano, che racchiude tutto.
Il video è anche un esercizio estetico, un omaggio alla fotografia tout-court e alla moda. C’è anche, nella figura del clown un vero e proprio omaggio ad Anna Piaggi, recentemente scomparsa.

Il singolo da solista Xcept You, uscito di recente racconta di una donna che riesce a realizzare i più normali desideri, eccetto avere l’unico uomo che desidera. Come mai questa situazione esistenziale: ti riguarda?
Volevo inscenare un paradosso. Parlare al tempo stesso di quanto a volte si desideri proprio ciò che non si riesce ad avere, ma anche del ribaltamento dei valori del mondo moderno e l’affermazione, nonostante questo ribaltamento di quanto, ancora oggi, l’Amore sia davvero l’unica cosa che conti per gli esseri umani. L’unica cosa che davvero non puoi comprare. Credo riguardi un po’ tutti. Perché tutti almeno una volta hanno amato qualcuno senza essere ricambiati. E non c’è nulla che si possa fare, se non accettare serenamente la cosa.

Hai debuttato come 'dj per una notte' al Blanco di Milano: come mai?
Lorenzo Lsp uno dei soci del Blanco, che conosco, perché vado spesso a fare l’aperitivo lì, si è innamorato di Xcept You e mi ha proposto di fare una serata in qualità di “music selector”. Non lo avevo mai fatto prima, ma ho deciso che la cosa mi ha entusiasmata subito! Così mi sono  comprata una piccola consolle da collegare all’ipad e ho imparato a usare il programma per mixare. Poi ho avuto una ventina di giorni per preparare la mia selezione di brani ed allenarmi a mixare in diretta! E’ stato entusiasmante e non pensavo avrebbe potuto piacermi tanto. Io ho sempre solo suonato e cantato dal vivo, ma non ho mai “suonato i dischi” come si dice…non pensavo che mi sarei emozionata tanto! E’ una dimensione un po’ diversa rispetto a quando fai i concerti, ma non così tanto come pensavo. Penso che ripeterò l’esperienza altre volte, perché me lo stanno chiedendo in tanti e a me non dispiace affatto.

È nota la tua passione per l’attività di stylist, tanto che hai 'reinventato' il look di Celeste Gaia, cantante che ha partecipato all\'ultimo festival di Sanremo. Anche in Xcept You c’è molta attenzione al make-up, nel video Alone usi look che omaggiano grandi stilisti e ai personaggi della moda. Come ti sei avvicinata a questa attività e perché dai così importanza ad esporti al pubblico in una modalità esteticamente ricercata, anche dal punto di vista fotografico?
Mi sono avvicinata sempre di più a mondo dell’immagine, quando ho capito che mi dava grandi e forti emozioni. Sono appassionata di fotografi e fotografia dall’età di dodici anni, quando decisi di seguire un piccolo corso di fotografia indetto dalla Rinascente in partnership con il  Comune di Milano. Partecipai anche al concorso di fine anno ma non vinsi nulla. Però ero molto fiera dei miei scatti, fatti al mare con una compattina con ancora la pellicola. Allora il digitale non esisteva ancora!
Io cerco di seguire le mie inclinazioni… e più cresco, più le sento urgenti. Ho una necessità quasi fisica di esprimere a livello creativo ciò che sento e ciò che vedo. Attraverso il suono e attraverso le immagini. Quando non riesco a farlo, sto malissimo, mi sento frustrata, bloccata e tutto, dentro e fuori da me, si ferma. Una sensazione davvero poco piacevole. Sono preda di una specie di magone per giorni. A volte per mesi.
Le fotografie, la costruzione delle immagini così come i suoni e la musica, sono il mio veicolo espressivo principale e oggi che sono maturata e sono più consapevole, inseguo un’ideale di bellezza nel fare ciò che faccio. Non mi faccio il problema se sia o meno sofisticato quello che produco, non lo so. Inseguo un’idea del bello, inseguo ciò che mi da gioia che credo mi possa rendere felice, ecco.

Qual è il tuo cantante preferito?
Il cantante preferito non esiste. Ce ne sono troppi. Uno che però mi piace e mi è sempre  molto piaciuto  è David Bowie, oppure Elvis, o Jackson, ma non riuscirei a dire che è il mio preferito.

E il film o libro preferito?

Il film… anche lì ce ne sono molti, ma un film al quale resto legata in modo profondo è Le ali della Libertà.

Di libri non ne ho uno favorito. Sto rileggendo L’Alchimista di Coelho, un piccolo libro che risveglia molte cose molto importanti che spesso tendono ad assopirsi. Un fumetto? Dylan Dog, forse l’unico che abbia mai letto. Lo comprava mia sorella Chiara. Lo trovavo stupendamente affascinante, ironico e così stiloso! Non guardo le serie tv di oggi. Non so perché ma non mi piacciono. Forse è colpa della fotografia… è così finta, che rende tutto così “cheap”.
Ma negli anni ‘80 le guardavo praticamente tutte da La donna bionica a Wonder Woman, da Arnold a Happy DaysMia moglie è una strega a Strega per amore, Tre cuori in affitto la Charlie’s Angels… e moltissime altre. Mi facevano davvero impazzire! Ora le stanno riproponendo su Fox Retrò, ma viste oggi mi fanno quasi tutte un po’ di tristezza…

 

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