James Franco, è un magnate nel nuovo film The Long Home
The Long Home è il nuovo film di James Franco, che cura anche la regia\r\n\r\n

James Franco è attualmente nelle sale statunitensi con “The Disaster Artist”. Per il prossimo film “The Long Home” sceglie un testo letterario da adattare, l’omonimo romanzo di William Gay.
La storia comincia nel 1932, quando l’operaio Nathan Winer (Ashton Kutcher) viene assassinato. L’omicida è Dallas Hardin (James Franco), un magnate della piccola città corrotta in cui risiede: il motivo del gesto è che Winer chiese a Hardin di spostare il suo traffico illegale di whisky dalla sua terra.
Hardin acquisisce gradualmente il controllo della comunità attraverso l'estorsione, la corruzione e la manipolazione anche psicologica. Dopo alcuni anni il figlio di Winer, Nathan jr. (Josh Hutcherson) diventa anche lui un falegname, quasi motivato dall'assassino di suo padre. Conosce la seducente Amber Rose e se ne innamora, anche se lei ha dei rapporti lavorativi con Hardin.
Intanto Oliver, che fu testimone della morte di Nathan - tanto da conservare il suo cranio per dimostrarlo - interviene per correggere vecchi torti quando Hardin minaccia di uccidere il giovane Winer per mantenere il controllo su Amber Rose. A questa trama quasi atavica si unisce una suggestione che proviene dalle paure che emergono dalla foreste paludose, credenze come quella di un ragazzo che pensa che i maialini nascano dalla clandestinità.
E il personaggio di Franco è quello più meschino, opposto a quello interpretato in “In Dubious Battle” (2016, leggi l’intervista) in cui era un uomo teso alle lotte sindacali. In “The Long Home” Dallis Hardin piega un'intera comunità rurale ai suoi traffici, guadagnando potere dalle debolezze degli abitanti per i liquori e le prostitute. Il giovane Nathan Winer è l’opposto, fiducioso e in balìa di un amore improbabile, mentre cerca di preservare la sua dignità.
Il romanzo di William Gay vinse il James A. Michener Memorial Prize nel 1999, tanto che ci fu molta attesa per il secondo lavoro dello scrittore, “Provinces of Night” (2000). Da quest’ultimo fu tratto anche il film “Bloodworth” con Val Kilmer e Hilary Duff.
James Franco già in “The Disaster Artist” aveva scelto un testo letterario come adattamento, ovvero l’omonimo romanzo biografico di Greg Sestero e Tom Bissell; “In Dubious Battle - Il coraggio degli ultimi” (2016) era tratto da John Steinbeck, “Le verità sospese” (2015) da Stephen Elliott, il drammatico “True Story” (2015) da Michael Finkel, fino al poco convincete “L'urlo e il furore” (2014) dal romanzo di William Faulkner, di cui era anche regista.
La stessa serie televisiva ”22.11.63” era tratta dal romanzo di Stephen King. E anche il prossimo film commedia da regista e interprete, “Zeroville” sarà tratto dall’opera dell’avanguardista Steve Erickson. Segno che con la sua casa di produzione Rabbit Bandini Productions intende consolidare una Library dall’ampio spettro narrativo, e con possibilità di vasta vendita dei prodotti.
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