Rush: rombano i motori della Ferrari e McLaren nel nuovo film di Ron Howard

Ron Howard, talentuoso regista di \"A Beautiful Mind\" che gli è valso l\'Oscar per la regia, esordirà nelle sale cinematografiche italiane con il suo nuovo film \"Rush\"  tanto atteso dal pubblico quanto dalla critica.

La pellicola è incentrata sulla vita e la celebre rivalità fra Niki Lauda, interpretato da Daniel Bruhl, al comando della Ferrari e James Hunt, ovvero Chris Hemsworth, che guida la McLaren, nel campionato di Formula 1 del 1976. Tra i protagonisti traviamo anche l\'attrice rumena Alexandra Maria Lara, nei panni della moglie del pilota austriaco e l\'attore italiano Pierfrancesco Favino, che nel film interpreta Clay Regazzoni.

Il regista, che ha presentato una settimana fa il film alla stampa italiana, ha dichiarato: \"Ho usato come riferimento molti documentari sul rock anni \'70, perché per glamour, sensualità e fascino erano mondi che avevano molti elementi in comune\", e continua dicendo:\"Non volevo fare un film sullo sport ma riportare l\'atmosfera culturale, la vitalità, la frenesia, l\'energia di quel mondo che era in se stesso eccitante\'\'.

Lauda e Hunt erano due personalità tanto diverse quanto uguali nella capacità di trasmettere forti emozioni ai tifosi. Lauda, riservato e taciturno, amava poco mostrarsi in pubblico, al contrario del secondo che amava la mondanità e circondarsi di belle donne. Una vita in eterna e rispettosa competizione quella dei due super piloti di F1. Purtoppo Hunt non ebbe modo di gareggiare a lungo, infatti morì nel 1993 a soli 45 anni a causa di un infarto, anche se il gossip da la colpa all\'alcol e al fumo, mentre Lauda dal 2012 riveste il ruolo di intervistatore dei piloti classificati ai primi tre posti dei gran premi.

Interpretato da due attori che si sono immersi a pieno nel ruolo risultando convincenti nei loro personaggi, la storia (vera) suscita al pubblico un mix di emozioni contrastanti, dalla commozione a momenti di puro divertimento. Questo risultato, oltre all\'ottimo lavoro del regista Howard, è stato ottenuto anche grazie alla raffinata sceneggiatura di Peter Morgan.