Il mistero della vita di Gesù in 5 film

Cinema / Drama / Editoriali - 05 January 2018 08:00

Una scoperta archeologica a Gerusalemme confermerebbe la veridicità delle notizie presenti nella Bibbia e nei Vangeli.

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La storicità di Gesù si documenta con nuove scoperte, rivelate lunedì scorso a Gerusalemme.

Gli archeologi israeliani hanno svelato un sigillo in argilla di 2700 anni fa, con impresse immagini e parole ebraiche che potrebbero essere appartenute a un governatore biblico di Gerusalemme. Il sigillo è stato trovato in un edificio nella città vecchia di Gerusalemme vicino al Muro occidentale, e raffigura due uomini che indossano abiti e si fronteggiano in modo speculare. L’iscrizione sottostate recita "al governatore della città”.
Questa scoperta conferma la veridicità storica dei fatti riportati nella Bibbia, la quale usa più volte l’espressione "governatore della città” (di Gerusalemme). In tal senso la Bibbia non riportebbe solo fatti immaginari o inventati ma sarebbe anche una cronaca di ciò è realmente accaduto: il che confermerebbe anche la reale esistenza di Gesù, che da molte teorie viene messa in discussione proprio perché essendo un cittadino comune non si hanno conferme incrociate da più fonti della sua presenza.


Film su Gesù

Un’altra prova dell’esistenza di Gesù è l'iscrizione di Nazaret, datata nel 41 d.C. e che prescrive la pena capitale per chi asportasse i cadaveri dai sepolcri: visto che nei Vangeli viene raccontato l’episodio della resurrezione di Cristo, questo fatto trova così conferma anche nella storicità delle leggi di quel periodo. La legge infatti fu proprio promulgata da Ponzio Pilato, sotto cui morì Gesù.

I film che hanno trattato la vita di Gesù con rigore non sono molti, perché spesso hanno risentito dell’influsso immaginifico intorno a tale figura.

Il primo film che affronta la sofferenza di Gesù - a parte "From the Manger to the Cross; or, Jesus of Nazareth” del 1912 - è “Pagine dal libro di Satana” (1920) di Carl Theodor Dreyer. Qui si mostrano in quattro episodi le varie forme di tentazione e cui Satana invita l’uomo. Nel primo si sono le tentazione di Gesù, cui segue l'Inquisizione spagnola, la Rivoluzione francese e la guerra russo-finlandese del 1918. Un film imperdibile per come mostra con lucidità il conflitto tra ipotesi religiosa e sofferenza psicologica.



Del 1965 è “The Greatest Story Ever Told” di George Stevens, che racconta la storia di Gesù Cristo - interpretato da Max von Sydow - dalla Natività fino alla resurrezione. Il cast composto da Martin Landau, Angela Lansbury, Claude Rains ha dovuto spostarsi dall’Arizona al Nevada - Il Lago Pyramid rappresentava il Mare di Galilea - fino allo Utah - il Lago Moab è usato per filmare il Sermone sul Monte. La Valle della Morte in California era l'ambientazione del viaggio dei 40 giorni di Gesù nel deserto. Il film non ebbe il successo sperato, ma l’avvicendarsi die fatti lo rende il può completo.

Uno dei più documentati è “Gesù di Nazareth” (1977) di Franco Zeffirelli, pur se destinato alla televisione. L’adattamento della vita di Gesù è qui ecumenico, cosicché possa essere accettato anche dai non credenti. I produttori hanno consultato esperti del Vaticano , il Rabbino di Londra e la Scuola coranica di Meknes, in Marocco. Robert Powell è il protagonista, e il successo fu dirompente: in Italia raggiunse 28,3 milioni di telespettatori, in Gran Bretagna 21. Negli Stati Uniti è stato trasmesso dalla NBC, ottenendo il 46% di share a New York e il 53% a Los Angeles, con un totale di 90 milioni di telespettatori.

Irriverente è “L'ultima tentazione di Cristo” ("The Last Temptation of Christ”, 1988) di Martin Scorsese. Qui Gesù - interpretato da Willem Dafoe - vorrebbe vivere come gli altri, avere una moglie e figli- Quando entra a Gerusalemme scaccia i mercanti dal tempio ma saggia il suo destino e convince Giuda a tradirlo per farsi catturare. Il suo percorso è sopratutto mentale, come un desiderio di evasione che si contrappone al disegno di Dio.

Cruento è “La passione di Cristo" (“The Passion of the Christ”, 2004) di Mel Gibson che descrive le ultime dodici ore della vita di Gesù - con il volto di Jim Caviezel - nel giorno della sua crocifissione a Gerusalemme. Il film è anche quello di impianto religiosa che ha incassato di più, con 611.9 milioni di dollari.

Infine “Nativity” (2006) si concentra sul periodo della vita di Maria e Giuseppe, che si recano a Betlemme per la nascita di Gesù. Il film - prettamente agiografico - ha avuto un buon successo al botteghini, con 48 milioni di dollari d’incasso.

Tre film che invece raccontano le conseguenze della morte di Gesù sono “Barabba” (1961, interpretato da Anthony Quinn), in cui il criminale che fu liberato grazie al voto promosso da Ponzio Pilato, cosicché Cristo potesse essere crocifisso è perseguitato dall'immagine di Gesù per il resto della sua vita. “Risorto” (2016, leggi l’intervista all’attore) è ambientato nel 33 d.C., quando un tribuno romano in Giudea ha il compito di trovare il corpo mancante di Gesù Cristo che si presume sia resuscitato. “The Young Messiah” (2016) - che ha ottenuto critiche negative - descrive la storia di Gesù Cristo all'età di sette anni, mentre lui e la sua famiglia partono dall'Egitto per tornare a casa a Nazareth (leggi l’intervista all’attrice).

Nel 2018 uscirà “Maria Maddalena” (“Mary Magdalene”), interpretata da Rooney Mara: Maria qui sfida la società e la sua famiglia per seguire Gesù di Nazareth, che ha il volto di Joaquin Phoenix.

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