I giochi PlayStation Plus di settembre 2020: Street Fighter V e PUBG

Games / Editoriali - 30 August 2020 14:00

Storia dei picchiaduro e Battle Royale con padella

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Il mese di settembre è un passaggio importante nel mondo videoludico, la ripresa delle uscite annuali e l’inizio della calda fase finale di titoli tripla A. Il PlayStation Plus aggiorna il suo catalogo con due videogiochi non propriamente recenti ma, soprattutto, già presenti da diversi mesi nella libreria del PlayStation Now, l'altro servizio online a pagamento di Sony. Tale scelta denota, forse definitivamente, quanto il Now stia diventando il riferimento per i videogiochi a cadenza mensile, soluzione che mette ormai in secondo piano il Plus.

PlayerUnknown's Battlegrounds
Street Fighter V è l’ultima apparizione dello storico, celebre e fondamentale picchiaduro di Capcom. La quinta iterazione mantiene lo stile grafico in cell shading inaugurato con lo scorso capitolo, un gameplay immediato ma profondo, un roster di personaggi vario e con molti elementi estetici, e di finisher, disponibili. Lo stile di combattimento vira verso un approccio maggiormente dinamico rispetto al passato, complice anche un sistema di contromosse capace di invertire rapidamente l’esito di un match. Il particolare stile visivo rivisita vecchie glorie del passato, quali Chun Li, Ryu, Dhalsim e Ken, insieme all’inserimento di nuovi inediti lottatori all’interno della serie.
PlayerUnknown’s Battlegrounds è stato uno dei pionieri nel mercato videoludico dei Battle Royale, un genere che negli ultimi anni ha avuto un successo straripante, complice la diffusione virale tra i giovani di Fortnite e proprio di PUBG, uscito prima nel mondo Microsoft e successivamente in quello Sony. Le meccaniche sono quelle classiche del genere: il giocatore è catapultato su un’enorme isola insieme ad altri 99 giocatori online, senza armi ed equipaggiamento. La nostra prima preoccupazione è quella di trovare un’arma di fortuna (iconica la padella) e qualsiasi oggetto possa proteggere la nostra figura, per poter sopravvivere il più a lungo possibile. Con il passare del tempo e l’eliminazione dei giocatori il campo di gioco si restringe, e così gradualmente, sin quando non resterà l’ultimo giocatore all’interno dell’isola, il vincitore della battaglia reale. Al netto di un comparto tecnico scarno e profondamente mediocre, il gameplay è invece ben più profondo di quanto possa inizialmente sembrare: il feedback delle armi è marcato, il rinculo sensibile, si avverte il peso della kill, caratteristiche raramente presenti in qualsiasi Battle Royale.


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