Julianne Moore, è una cantante lirica nel nuovo film ‘Bel Canto’

Cinema / Drama / Approfondimenti - 12 December 2017 08:00

“Bel Canto” è il nuovo film di Julianne Moore tratto da un romanzo.

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Julianne Moore è al cinema in questi giorni con “Suburbicon” di George Clooney. Nel prossimo progetto sarà la protagonista del film “Bel Canto”, tratto dal romanzo di Ann Patchett del 2002 e diretto da Paul Weitz.

 La vicenda è ambientata in una indefinita località dell'America del Sud: il vice-sindaco del paese organizza una festa in onore di Katsumi Hosokawa (Ken Watanabe), presidente di una grande compagnia giapponese in visita nella località e appassionato di opera lirica. Con l’obiettivo di far investire Hosokawa nel paese, si organizza una esibizione della famosa soprano Roxane Coss (Julianne Moore), come momento clou della festa. In realtà Hosokawa era già un ammiratore di Roxane.

Ma alla fine del party i membri di un'organizzazione terroristica irrompono nella location in cerca del sindaco: quando scoprono che lui non ha partecipato all’evento, prendono in ostaggio tutti gli ospiti. I terroristi comprendono che non sarà facile gestire tutti gli ostaggi e decidono di rilasciarne alcuni, tranne quelli che potrebbero garantire un maggiore riscatto.

In questa situazione tragica si stabilisce anche uno stretto legame tra Roxane e Hosokawa, anche se non parlano le rispettive lingue e quindi non possono comunicare verbalmente. Roxane riceve una scatola di spartiti musicali e inizia a cantare per gli ostaggi rimasti ogni mattina, durante i vari giorni del rapimento.

Un secondo rapporto è quello tra il traduttore Gen (Ryo Kase) e la giovane terrorista Carmen. Inizialmente lei gli chiede di insegnarle a leggere e scrivere in spagnolo e in inglese, così si incontrano ogni notte finché s’innamorano. Carmen - che rimane in incognito sotto abiti maschili per metà della storia - deve mantenere il loro rapporto segreto.

Il romanzo di Ann Patchett - ispirato dalla crisi di Lima - ebbe un ottimo successo di critica, elogiato per come alterna brutalità e terrore, tanto da essere stato tradotto in oltre 30 lingue e vincendo il Premio PEN - Faulkner. E ciò fa presagire una buona accoglienza del film, che segna anche la continuità con cui Julienne Moore opta per storie particolari tratta era romanzi.

Così è accaduto di recente con “La stanza delle meraviglie” (“Wonderstruck”, 2017) tratto dal romanzo illustrato di Brian Selznick, autore anche de “La straordinaria invenzione di Hugo Cabret”. “Il settimo figlio (2014), pur se stroncato dalla critica era tratto da "The Spook's Apprentice” di Joseph Delaney e incassò 145 milioni di dollari.

Fino ad arrivare a "Still Alice” (2014), dal romanzo di Lisa Genova e per cui la Moore vinse l’Oscar come migliore interpretazione, nel ruolo di una donna malata del morbo di Alzheimer. Nel 2002 anche "The Hours” con Meryl Streep e Nicole Kidman era adatto dal romanzo di Michael Cunningham.

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