Bud Spencer e Terence Hill, in dvd torna la vicenda di Bambino e Trinità

Bud Spencer e Terence Hill sono gli unici attori italiani memori di una comicità fisica alla Stan Laurel e Oliver Hardy. L’ultimo film recitato insieme è stato “Botte di Natale”, del 1994. Ora è possibile rivederli in quattro dei loro capolavori inediti grazie alla Gazzetta dello sport, ossia “Lo chiamavano Trinità”, “Continuavano a chiamarlo Trinità”, “Più forte ragazzi” e “Io sto con gli ippopotami”. 
Le altre uscite proseguiranno con successi come “Nati con la camicia”, “Dio perdona... io no” fino a “Io non protesto io amo”. Al seguente link è disponibile il piano delle uscite: http://bit.ly/BudTerenceGold.

La storia de “Lo chiamavano trinità” (1970) è leggendaria dalla trama alla produzione. A scriverla è stato Enzo Barboni, il cui nome d’are è E.B. Clucher: Trinità è il più veloce pistolero della storia, giunge nella cittadina dove il fratello 'Bambino' è divenuto sceriffo dopo aver gambizzato quello vero. Bambino attende i compari 'Faina' ed 'Il timido' con l’obiettivo di effettuare una razzia di cavalli ai danni del maggiore Harrison, ma Trinità si innamora di due sorelle appartenenti ad una comunità di mormoni che sta costruendo una cittadina nella prateria. Il maggiore Harris ambisce ad impossessarsi della prateria per far pascolare i suoi cavalli e tenta di cacciare i pacifici occupanti. Trinità convince allora Bambino ad intervenire in difesa dei mormoni.

La trama prende spunto dagli spaghetti western, ironizzando su modelli narrativi e su gag. Ai colpi di pistola qui si sostituiscono i pugni. Enzo Barboni con la sua sceneggiatura era in cerca di produttori, e Bud Spencer e Terence Hill saputo del progetto vollero collaborare. Le riprese si svolsero a Camposecco, tra Camerata Nuova e Vallepietra, due comuni della provincia di Roma, con vallate circondate dai boschi che ricordano all’ambientazione western. Quando uscì nel 1970 il film fu un successo, campione d'incassi e così come ottenne il record di telespettatori con il passaggio televisivo: nel 1988 furono oltre 12 milioni a seguirlo. 
E il clamore continua: Quentin Tarantino nella scena finale di “Django Unchained” (2012), quando Django attende la moglie ritrovata, sale a cavallo e imita il passo di Trinità, con titoli di coda accompagnati dal tema "Lo chiamavano Trinità" composto da Franco Micalizzi.

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