Scopriamo come porre rimedio alle nostre difficoltà digestive

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Scopriamo come porre rimedio alle nostre difficoltà digestive
13-07-2021 Il termine “dispepsia” indica la cattiva digestione. Si tratta di un insieme di sintomi fastidiosi che solitamente si percepiscono a fine pasto. Le difficoltà a digerire possono verificarsi occasionalmente, in coincidenza con un pasto eccessivo, oppure possono essere ricorrenti e manifestarsi insieme ad altri sintomi. Vediamo come gestire questa condizione.

Come funziona la digestione e perché può rallentare?

La digestione è l’insieme dei processi di trasformazione degli alimenti in principi nutritivi per il nostro corpo. Questi processi iniziano già nella bocca, quando introduciamo il cibo e mastichiamo il boccone.
I denti triturano gli alimenti e li espongono all’azione degli enzimi digestivi contenuti nella saliva.

La masticazione deve avere a disposizione il tempo necessario per frantumare adeguatamente il cibo e renderlo già pronto per essere ulteriormente “lavorato” dallo stomaco, dove, in un ambiente particolarmente acido, gli alimenti vengono nuovamente trasformati, grazie ad altri enzimi specifici che elaborano le proteine e i grassi ingeriti. Nel lume intestinale le sostanze vengono poi assorbite dall’organismo.

La digestione rallenta se è appesantita da una serie di cause che in larga misura dipendono da quello che mangiamo e da come lo mangiamo. Il più delle volte la digestione è lenta e faticosa non perché ci siano alterazioni nel sistema digestivo, ma perché lo stile di vita e le abitudini alimentari interferiscono con le fisiologiche funzioni, provocando una serie di sintomi fastidiosi.

Le cause che possono rallentare la digestione sono molteplici e sono legate soprattutto a uno stile di vita regolato dall’ansia, dallo stress e da un regime alimentare poco bilanciato.
Una cattiva digestione può essere a propria volta sintomo di malattie specifiche, come l’ulcera gastrica o duodenale, la colecisti (infiammazione della cistifellea), la pancreatite acuta o cronica, la gastrite acuta o cronica.

Non solo. Accennavamo poco fa agli enzimi digestivi e alla loro importanza. Con l’avanzare dell’età, vengono prodotti meno enzimi digestivi: un numero basso di enzimi o un’attività enzimatica lenta possono alterare una corretta digestione.

Quali sono i sintomi della cattiva digestione e come rimediare?

Un rallentamento della digestione può verificarsi occasionalmente, quando consumiamo un pasto pesante, oppure può essere ricorrente o cronico e manifestarsi come un dolore o fastidio nella parte alte dell’addome insieme ad altri sintomi, come per esempio bruciore, gonfiore e dolore addominale, meteorismo, pesantezza, eruttazione. Come affrontare la situazione? Ecco alcuni rimedi pratici:

Una camomilla può aiutare. Se bevuta con moderazione e all’occorrenza, una tazza di camomilla tiepida può favorire il processo digestivo anche grazie alle proprietà leggermente sedative e spasmolitiche.

● Prediligiamo cibi semplici e digeribili: carne e pesce leggeri, mela, pera, banana, carote, patate, zucchine, carciofi e finocchi. I cibi grassi implicano maggior dispendio di energia e tempo per essere digeriti, sia che si tratti di formaggi, di carne o di salumi.

● Attenzione alla carne che come tutti gli alimenti ricchi di grassi e proteine viene digerita piuttosto lentamente. Un sistema per accelerare i tempi della digestione della carne è sminuzzarla o tritarla: in questo modo si accorciano i tempi di masticazione e si consente ai succhi gastrici di intervenire più rapidamente.

Prestiamo attenzione anche ai condimenti che si aggiungono in fase di cottura. Meglio evitare i grassi animali e optare per un filo di olio extra- vergine di oliva a crudo.

● Occhio alle cotture: sebbene la ricchezza della cucina e la golosità dei piatti dipendano in larga misura anche dal tipo di cottura che si sceglie, occorre sapere che le cotture troppo prolungate impoveriscono la carne di sostanze nutritive. Con la cottura e la lavorazione dei cibi si perde gran parte degli enzimi che invece si possono trovare in tutti gli alimenti di origine vegetale freschi, crudi e non trattati. Per quanto riguarda la frutta fresca, possiamo scegliere ananas, fragole, mele, pere, banane, papaya, melone, mango, fichi. Sì anche frutta secca come noci, pistacchi, mandorle. Quanto alla verdura fresca prediligiamo finocchi, carote, zucchine, semi germogliati. Sì anche a cibi fermentati come ad esempio il kefir.

● Andare a dormire subito dopo aver cenato non favorisce la digestione. La cena andrebbe consumata circa tre ore prima di coricarsi. Infatti, la posizione sdraiata favorisce la risalita e il ristagno dei succhi gastrici nell’esofago. Non è buona abitudine neanche fare sport o attività fisica intense subito dopo aver mangiato, poiché la digestione ne risentirebbe.

 



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