Le cause dei dolori al basso ventre in gravidanza e che cosa fare

Le cause dei dolori al basso ventre in gravidanza e che cosa fare

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Le cause dei dolori al basso ventre in gravidanza e che cosa fare
04-09-2019

È più frequente di quanto si possa pensare avvertire dei dolori nella zona del ventre durante la gravidanza. Vediamo meglio di capirne le cause e se è il caso di preoccuparsi, differenziando tra un trimestre e l’altro. Segui questa guida per capire la differenza tra normali dolori e quelli che invece potrebbero essere legati a un aborto spontaneo. Trovi maggiori informazioni sul sito portalebimbo.it 

Le cause: quali sono 

È del tutto fisiologico sentire un po’ di dolore alla pancia per via dei cambiamenti fisici a cui il corpo è sottoposto durante la gravidanza. La crescita del feto comporta una pressione sempre crescente sugli organi circostanti la zona dell’utero, quindi dei dolori alla pancia e alla zona del ventre sono del tutto normali e fisiologici per una donna in dolce attesa. 

Nel primo trimestre

I dolori al basso ventre nel primo trimestre di gravidanza sono normali e molte dicono che assomigliano a quelli che si avvertono quando le mestruazioni stanno per arrivare. Il dolore alla pancia è uno dei sintomi della gravidanza stessa ed è legato ai cambiamenti che avvengono all’interno dell’utero che si prepara ad accogliere il feto e la sua successiva crescita.
Se assieme al dolore compaiono anche perdite di sangue, allora meglio recarsi dal ginecologo e verificare che tutto proceda correttamente. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, ma capita che dolori e perdite siano dovuti a un aborto spontaneo. Nel primo trimestre, infatti, esiste il rischio di un aborto spontaneo che si preannuncia con fortissimi dolori e perdite ematiche importanti. 

Nel secondo trimestre

Il mal di pancia può presentarsi anche durante il secondo trimestre di gravidanza, ma stavolta non nella parte bassa, ma piuttosto nella zona più centrale. Questo disturbo fisiologico e normalissimo è causato dalla crescita del feto che aumenta le sue dimensioni all’interno della cavità uterina occupando sempre più spazio. La pressione sugli organi interni si intensifica e il dolore ne è la naturale conseguenza.
Inoltre, si possono presentare le cosiddette contrazioni Braxton – Hicks, dette anche contrazioni false. Questi spasmi, a carattere breve ma intensi, passano subito se si cambia posizione.
Il rischio di aborto spontaneo diminuisce drasticamente dal secondo trimestre, quindi i dolori alla pancia non devono destare preoccupazione. Se però sono continui e non passano, meglio chiedere un consulto medico recandosi dal medico curante, dal ginecologo oppure alla guardia medica. 

Nel terzo trimestre

Con l’ingresso del terzo mese di gravidanza, il futuro nato si sposta e si mette nella giusta posizione per uscire. Tutti questi spostamenti possono provocare dolore alla futura mamma che comunque non deve preoccuparsi.
Nell’ultimo trimestre, dei forti dolori persistenti all’addome possono però esser un sintomo della preclampsia. Questa patologia non presenta un pericolo né per il bambino né per la madre, ma va monitorata con attenzione fino al momento del parto, dopo il quale si risolve definitivamente. Per diagnosticarla basta un esame delle urine che rileverà un aumento di proteine nel flusso sanguigno.


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