Suburra, il film sulla malavita romana: intrighi tra mafia, politica e Vaticano

Cinema / Recensione - 14 October 2015 13:00

Suburra, il regista acclamato della serie tv Gomorra, Stefano Sollima, dirige una pellicola su Roma e i suoi sporchi giri d'affari. Nel cast nomi del calibro di Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Gre

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Suburra film diretto da Stefano Sollima, tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, curatori insieme a Sandro Petraglia e Stefano Rulli anche della sceneggiatura.

Trama. Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino), politico corrotto, Numero 8 (Alessandro Borghi), capo di una potente famiglia e Samurai (Claudio Amendola), ultimo componente della Banda della Magliana, nonché uno dei criminali più temuti di Roma, sono invischiati in un’enorme vicenda di speculazione edilizia che trasformerà il litorale romano nella nuova Las Vegas. Per una serie di fatalità verranno coinvolti in questa faccenda persone marginali come Sebastiano (Elio Germano), PR di alto borgo, Sabrina (Giulia Elettra Gorietti), avvenente escort, Viola (Greta Scarano), fidanzata di Numero 8, e persino Manfredi (Adamo Dionisi), boss di una temibile famiglia di zingari. Le vite di questi personaggi si incroceranno e imploderanno uno ad uno: in sette giorni la loro esistenza cambierà per sempre.

Recensione. Ai tempi dell’Antica Roma, la Suburra era un vasto quartiere dove si condensavano i traffici clandestini tra malavita e potere. Come allora la criminalità regna incontrastata nella città vista da Stefano Sollima: mafia, politica e Vaticano sono strettamente legati ed ogni forma di moralità viene dissipata per interessi economici e personali. A partire da questo mondo realistico si snodano le vicende di questa crime story, un racconto che dopo i recenti fatti di Mafia Capitale sembra essere quanto mai premonitore (erano in corso le riprese quando la cronaca ha superato la finzione). Lo sguardo del regista non si vuole soffermare unicamente sul degradante contesto, ma cade inevitabilmente sui personaggi della vicenda e sulla loro veloce implosione. Ognuno di loro tende alla sua massima realizzazione e sopravvivenza, al di là dell’etica e della legalità: ogni valore cade di fronte al potere. Ma questo questo circolo vizioso porta al loro rapido declino, la cui analisi è approfondita e studiata seguendo modalità che possono essere appannaggio solo di chi ha avuto a che fare con il mondo della serialità; sono servite perciò a Sollima le convincenti stagioni di “Romanzo Criminale” e “Gomorra”. Una pellicola di un certo spessore quindi, capace di suggestionare lo spettatore anche grazie ad estetica e tecnica impeccabili, che finalmente portano il cinema italiano ai livelli tanto agognati del cinema all’americana.

La serie tv. Proprio questo mese è stata annunciata l’uscita nel 2017 della serie tv basata sul film, la cui produzione sarà presa in carico da Cattleya e Netflix. Non a caso la notizia è uscita in questi giorni, è infatti prevista per il 22 ottobre l’apertura della piattaforma streaming così famosa in America e della quale “Suburra” sarà la prima serie prodotta per l’Italia.

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