Recensione L'esorcismo di Hannah Grace, horror con Shay Mitchell
In sala dal 31 gennaio, per la regia di Diederik Van Rooijen.

L'ambientazione è cupa ed offre allo spettatore un'efficace sensazione di disagio. D'altra parte, non c'è alcun mistero da scoprire, alcuna detection del soprannaturale da compiere. Il terrore sta tutto nello scenario creepy, il set è quello dell'obitorio del fittizio Boston Metropolitan Hospital, e si diffonde attraverso un cadavere impossessato che si aggira nei sotterranei dell'edificio in cerca di vittime per rigenerarsi.
Nella sequenza iniziale assistiamo a un esorcismo dagli esiti infausti. Hannah Grace (Kirby Johnson) è una giovane donna che finisce all'obitorio. La trama poi fa un salto di tre mesi in avanti. Megan (Shay Mitchell, protagonista della serie tv, targata ABC, Pretty Little Liars) è un'ex poliziotta con una storia di demoni e dipendenza dall'alcol alle spalle. L'idea di un nuovo inizio coincide con l'accettare un impiego notturno tra i cadaveri. La sua prima notte coincide con il risveglio del demone, vivo e vegeto, di Hannah dotato di poteri telecinetici.
L'esorcismo
di Hannah Grace è un horror polimorfo. L'esorcismo fa una breve
comparsa, rivelandosi un incipit acchiappa-spettatori, fan del
personaggio di Linda Blair debuttante sul grande schermo nel 1973.
Invece, il cadavere ambulante di Hannah, affamato di umani viventi,
rimanda a un'atipica figura di zombie, peraltro suggestivamente
contorsionista.
La sceneggiatura è affidata a Brian Sieve; la
fotografia a Lennert Hillege.
Negli
Stati Uniti, il debutto americano del regista danese Diederik
Van Rooijen
non ha convinto la stampa specializzata. Al box office il film ha
totalizzato quasi trentacinque milioni di dollari, a fronte di un
budget stimato intorno ai nove milioni e mezzo.
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