Recensione horror The Strangers: Prey at Night, dieci anni dopo

Cinema / Recensione - 01 June 2018 08:00

In sala dal 31 maggio.

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The Strangers: Prey at Night è il sequel del fortunato horror di Bryan Bertino con Liv Tyler del 2008. Diretto da Johannes Roberts, annunciato qualche anno fa, non ha riscosso il successo di pubblico del primo film. Invece, per i nostalgici dei cult horror degli Anni Ottanta, la pellicola dimostra di saper divertirsi con certi stereotipi del genere intrattenendo lo spettatore. Non mancano le sequenze scary, grazie a una location notturna e isolata. Tuttavia, lo schema è noto: da una parte tre psicopatici in maschere inquietanti, dall'altra una famiglia da sterminare. Perchè?

Film The Strangers: Prey at Night
The Strangers: Prey at Night 

La scena di apertura è un antipasto di quello che avverrà. Nel frattempo, facciamo la conoscenza di una tipica famiglia americana. Mike (Martin Henderson) e Cindy (Christina Hendricks) decidono di concedersi una pausa, in visita dagli zii che gestiscono un parcheggio per roulotte. La figlia maggiore Kinsey (Bailee Madison) sta attraversando un periodo di ribellione adolescenziale e presto frequenterà il college. Anche Luke (Lewis Pullman) è confuso dall'atteggiamento scontroso della sorella che stenta a riconoscere. Il tentativo della gita è quello di concedersi un po' di tempo insieme, ma la tensione sale.

Bassa stagione, evidentemente. Nel campeggio, infatti, non c'è nessuno. L'atmosfera è sinistra. Una fanciulla in penombra bussa alla porta chiedendo di Tamara. Avrà sbagliato roulotte. Kinsey non ha voglia di giocare a carte e, a muso duro, opta per “un'esplorazione dei dintorni”. Il padre, più accondiscendente, e la madre, mediamente ansiosa, mandano il figlio minore a cercare la sorella.

Da questo punto in poi, le cose precipitano: gli zii sono scoperti cadaveri, mentre tre maschere assassine - Dollface (Emma Bellomy), Pin-Up (Lea Enslin) e l'Uomo Mascherato (Damian Maffei) - cominciano a dare la caccia alla malcapitata famiglia.
Per lo spettatore non è poi così difficile indovinare chi sopravviverà. A spiazzarlo, forse, sarà il motivo per cui questo gioco al massacro viene ordito.



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