Recensione film Ted Bundy- Fascino criminale, Zac Efron salva il film
In sala dal 9 maggio, distribuito da Notorious Pictures.

Ted Bundy - Fascino criminale (Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, il titolo originale) ha avuto la sua anteprima mondiale al Sundance Film Festival lo scorso gennaio. Negli Stati Uniti è uscito qualche giorno fa, grazie a Netflix.
Di film, o documentari, sul serial killer più popolare d'America ce ne sono diversi. Questo ha la risonanza di essere l'adattamento cinematografico del memoir di Elizabeth Kendall. Nel film, diretto da Joe Berlinger, Liz è interpretata da Lily Collins: una giovane ragazza, una figlia da crescere, che conosce Ted in una serata di svago davanti a un romantico jukebox.
Schede
Ted Bundy Fascino criminale trama sorretta da Zac Efron
Siamo a Seattle, nel 1969. Bundy sarà arrestato nel 1974. Il film ripercorre la storia del serial killer da un punto di vista inedito, ma lo script si perde e, alla fine, vediamo un uomo enigmatico che professa la sua innocenza con veemenza. A dire la verità, la scelta su Zac Efron è azzeccata. L'attore si cala abilmente nei panni del mostro al quale il giudice riserva parole di assoluto sconcerto.
Ted Bundy, il dubbio che rimane
Ted Bundy - Fascino criminale tenta di seminare indizi. Il risultato complessivo è parziale. Non assistiamo, da spettatori, agli atti brutali, il suo modus operandi ci viene suggerito lungo la vicenda giudiziaria. La priorità è quella di prediligere il rapporto esclusivo con Liz, proiettandoci nel dubbio di Liz nel ri-percorrere tutte le tappe del film sul finale compiuto.
Il punto di forza del film sta nell'interpretazione del cast. In primis quella di Zac Efron, ambiguo e accattivante, in un ruolo drammatico con tanti punti interrogativi. La sua performance incisiva avrebbe coperto certi buchi di sceneggiatura, secondo la critica statunitense.
Le
sequenze finali sono di effetto. Come rimangono d'impatto le parole
rivolte dal giudice Edward Cowart (John Malkovich) durante la
sentenza: dopo aver definito le uccisioni atroci, scioccantemente
malvagi e vili (connotazioni che danno il titolo al film), si auspica che questo giovane imputato abbia cura di
se stesso (nel tempo concessogli).
Lo sottolinea più volte e con
sincerità allibita. Ted Bundy, che finisce per difendersi da solo, in
uno dei primi processi che cattura l'interesse dei media, dimostra
infatti doti brillanti in aula, al di sopra della media.
L'interrogativo rimane: malvagi si nasce o lo
si diventa?
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti

Recensione serie tv The Walking Dead: Daryl Dixon
Scopri The Walking Dead: Daryl Dixon

Le Chiavi del Cosmo: in uscita nelle librerie il nuovo thriller di Glenn Cooper
Glenn Cooper trasforma storia e archeologia in avventura e riflessione in un viaggio tra Europa e Asia

Recensione film Downton Abbey: Il gran finale, il culmine dell'acclamata saga
Scopri la recensione dell'ultimo capitolo di Downton Abbey, diretto da Simon Curtis con Hugh Bonneville,

Recensione film Ri gua zhong tian The Sun Rises on Us All di Cai Shangjun
In concorso a Venezia 82

Grido Fatale di Angela Marsons: Un thriller psicologico sospeso tra tensione e inquietudine
Torna la detetive Kim Stone alle prese con un serial Killer in una storia torbida e appassionante

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Scarlet
Regia di Mamoru Hosoda

Mostra del cinema di Venezia: recensione film Elisa
Di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi e Valeria Golino

Mostra del cinema di Venezia: recensione In the Hand of Dante
Regia di Julian Schnabel con Gal Gadot