Recensione film Hurry Up Tomorrow, con The Weeknd

Cinema / Recensione - 19 May 2025 14:00

Scopri al recensione di Hurry Up Tomorrow, il film thriller con The Weeknd, Jenna Ortega. Trama, cast, uscita

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Non c'è niente di meglio di un'idra di pressione, dubbi e insonnia per tormentare l'ego di un artista. Gli orpelli della celebrità mettono alla prova Abel Tesfaye, meglio conosciuto come la pop-megastar The Weeknd, in questo ritratto fittizio di sé. Dopo aver visto Waves, la sensazione musicale ha intuito che era il regista Trey Edward Shults a voler dare forma alla sua visione personale e audace. La loro scrittura combinatoria esplora la natura del comportamento ossessivo, delle insicurezze e della presunzione. La nave è una rappresentazione snervante di una superstar confusa e vulnerabile, adescata da un'ammiratrice instabile di nome Anima (Jenna Ortega, Wednesday), che persegue i propri scopi con metodi pericolosi.

Incontriamo Abel incompleto, insicuro e perso nonostante la fama e la fortuna. La codipendenza e una relazione deteriorata alimentano le sue insicurezze, mentre il suo manager e amico Lee (Barry Keoghan, Saltburn) cerca di sostenerlo e di mantenere la sua carriera al centro dell'attenzione. Anima coglie al volo le debolezze, intrufolandosi nel backstage del suo concerto. Nella sua attrazione apparentemente pura, il cantante vede il conforto che desidera e diventa una facile preda.


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Immagini ipnotiche e incantevole colonna sonora.

Con uno stile sorprendente e con echi da video musicale, Shults mostra un lavoro di ripresa solido, abbinato a un design sonoro dettagliato. Un'ampia inquadratura a 360 gradi cattura Anima mentre si muove in modo violento  in un ambiente desolato, vuoto e innevato, a rappresentare come non esista nulla o nessuno in mezzo alla sua rabbiosa azione. L'estetica precisa è chiaramente il fondamento del film, che tuttavia fatica a formare una composizione convincente, nonostante faccia leva su questo punto di forza. Il film Belly di Hype Williams, famoso regista di video musicali, è stato lodato per il suo look unico che non cercava di essere più di quello che era, mentre questo film si prende molto sul serio.

Ortega rende riconoscibile la volatilità di Anima che si insinua sullo schermo, inducendo nello spettatore l'ansia voluta. Analogamente alla negazione di Abel dei propri problemi di attaccamento, Anima si trova in uno spazio simile. Piuttosto che riconoscere il proprio dolore, lo pacifica con quello che ritiene un atto giustificato. Mentre terrorizza il protagonista ormai combattuto, lo distrugge, costringendolo a esaminare i propri problemi. Il film, però, non riesce mai a mantenere un buon ritmo e la componente ossessiva dello stalker diventa meno "Misery" e più "Saw".


La trama è pesante e manca di sviluppo dei personaggi.

L'abilità naturale di Keoghan e la presenza imponente di Ortega dominano in maniera ineluttabile, purtroppo a tal punto da oscurare la performance poco brillante di Abel. Le sue scene di dialogo drammatico sono piatte e suscitano un divertimento involontario. 

Il film non spiega tutto, ma mantiene l'ambiguità su ciò che accadrà. Un'imprevedibilità scolpita in questo modo dovrebbe catturare la vostra attenzione, e invece vi lascia disinteressati all'azione o alla risoluzione del mistero. I fan di The Weeknd potrebbero accogliere questo film a braccia aperte, ma sarà difficile evitare l'insoddisfazione e lasciare il segno nel panorama cinematografico.


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