Recensione del film Fuga da Reuma Park

Cinema / Recensione - 14 December 2016 07:30

"Fuga da Reuma Park" è il film commedia di Aldo, Giovanni, Giacomo.

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Fuga da Reuma Park è il film di Aldo, Giovanni, Giacomo e Morgan Bertacca distribuito da Medusa. Nel cast c’è il trio e Silvana Fallisi, Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Alla Vigilia di Natale Aldo, Giovanni e Giacomo sono al Reuma Park, casa di ricovero costruita in un vecchio luna park. Il luogo è sorvegliato da cecchini, tanto che ad un tentativo di fuga si odono i proiettili. Ludmilla è un’infermiera russa che minaccia gli ospiti, mentre Giacomo trascorre le giornate tra la sedia a rotelle e la flebo, Giovanni ha continui vuoti di memoria, Aldo è abbandonato dai figli proprio la mattina di Natale.

Si scorge come l’assunto è poco risibile, fatto di deperimento del corpo che sarebbe da trattare un un film nero, come nella serie tv “American Horror Story”, non a caso ambientata in una stagione in un ospedale.

Ma è proprio da questa tragicità che il trio riesce ad estrarre la maggiore parte della mordacità: cosa c’è di più innaturale che ridere in situazioni tragiche. Con la possibilità che dopo la risata resti la malinconia, la stessa della coperta adagiata sulle gambe di Giacomo, quasi a ricordare troppi anziani che spostano gli occhi in un letto di ospedale alla ricerca di un sorriso. Ma questo avvicinamento della morte che il trio riesce a mettere in scena è poi sovvertito dall’ilarità: Giovanni sostituisce la flebo di Giacomo con una bottiglia di vino e tutto rientra nei ranghi della comemdia. Appare poi una donna vestita da Jessica Rabbit, per scappare si usa un sidecar, Aldo per alzarsi si fa aiutare da Giovanni che resta senza una mano. 

La fuga è organizzata dai tre proprio nella notte di Natale, come a ricordare che in una situazione di disagio si può tentare di reagire. Giovanni ha una barca e i due amici sono entusiasti di imbarcarsi sui Navigli di Milano per raggiungere Rio de Janeiro.

Rispetto a film come quelli di Checco Zalone, in Aldo, Giovanni e Giacomo si parte sempre da una situazione surreale, che porta sia a suscitare la comicità che a ipotizzare uno svolgimento imprevedibile. Non a caso i film per cui ebbero maggiore successo furono quelli dove un oggetto o una situazione entrava a forza nella quotidianità: “Tre uomini e una gamba” (1997) vede una scultura di legno a forma di gamba essere veicolata, “Chiedimi se sono felice" (2000) racconta di un’improbabile messa in scena del Cyrano de Bergerac. Ne “La banda dei Babbi Natale” - diretto da Paolo Genovese - le sfortune della vita privata dei trovano sfogo vestendosi col costume rosso, ne “Il ricco, il povero e il maggiordomo” (2014) i tentativi finanziari dei tre si chiudono con una bancarella di abiti femminili. I primi due film hanno incassato cifre che oscillano tra 16 e 24 milioni di euro, e anche l’ultimo si è assestato sui 12 milioni.

”Fuga da Reuma Park” conferma una comicità di larga esperienza, fatta di rare gag e certezza di cogliere i gusti del pubblico. Tanto che il trio festeggia 25 anni di carriera, mossa tra i legni del palcoscenico, le luci della tv e i ciak. Se il trio nasce nel 1991, la società che produce il film è del 1981, la AGIDI. Con essa si crea anche ua fucina di attori, tanto che nel 2016 Angela Finocchiaro ha lavorato a teatro in “Calendar Girls”, Silvia Fallisi nel monologo “La morte balla sui tacchi a spillo”, Paolo Hendel in “Fuga da via Pigafetta”, Michele Mozzati e Gino Vignali in “Passanti col rosso”, Debora Villa in “Sogno di una notte di mezza età”.

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