Recensione del film Fast & Furious 8

Cinema / Recensione - 12 April 2017 07:30

"Fast & Furious 8" è il film franchise dell'omonima saga inaugurata nel 2001

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Fast & Furious 8 ("The Fate of the Furious") è il film di F. Gary Gray con Vin Diesel, Dwayne Johnson, Jason Statham, Michelle Rodriguez e Charlize Theron.

Per comprendere il tenore del film basta citare la scena in cui Hobbs (Dwayne Johnson) esce dal furgone mentre un missile scivola sul suolo, lui riesce a spostarlo con la mano cosicché esploda contro un’automobile nemica. La scena avviene su un terreno ghiacciato, e le riprese si sono svolte in Islanda. Ogni giorno gli addetti alla sicurezza dovevano trivellare il suolo per vedere quanto fosse spesso il ghiaccio, e le automobili a dispersione erano trenta.

Emerge poi un sottomarino dal terreno, e le auto balzano in aria. “Fast & Furious 8” dal 2001 racconta le peripezie delle corse d’auto: allora il regista Rob Cohen lesse un articolo su Vibe inerente le corse in strada illegali che la notte si svolgevano a Los Angeles. Il titolo era “"Racer X" scrivo da Ken Li, e Cohen ne parlò con lo sceneggiatore Gary Scott Thompson. Il nome originale del copione era “Redline”, poi ottenne da Roger Corman i diritti per utilizzare il titolo del suo film del 1955 “The Fast and the Furious”, anch’esso ambientano nel mondo delle corse.

Da allora il film crea l’immaginario fatto di passione per i motori e senso della giustizia, poi ripreso da “Pain & Gain - Muscoli e denaro” (2013), inaugurando u genere che mescola la black comedy con il film crime ed action: sono i giochi di forza a fare da tematica principale, con attori che evidenziano già la trama, come “Cani sciolti (“2 Guns”, 2013), “Deepwater: Inferno sull’oceano" (“Deepwater Horizon”, 2016).

in “Fast & Furious 8” è sopratutto la meticolosità delle riprese rende giustizia ad un film che altrimenti come trama avrebbe poco di cui gioire. Sono gli effetti speciali che tramutano il film in una pellicola godibile, come nella recente svolta hollywoodiana tesa a contestare la visione in streaming dei film, nonché a spingere il pubblico e bearsi degli effetti visivi e sonori che solo un grande schermo può offrire.

Le riprese si sono svolte anche a Cuba, con lo scenografo Bill Brzeskito che ha deciso di rivitalizzare la vita anche degradata delle strade e quella familiare di L'Avana. Per il set della prigione di massima sicurezza le riprese sono state

effettuate in un ex impianto di produzione a nord di Atlanta, restaurando lo spazio esistente per costruire un set compatto, multi-livello, con scale e decine di celle.

Vediamo Dominic Toretto (Vin Diesel) e Letty (Michelle Rodriguez) sposati, lontani dalle beghe dei precedenti episodi. Una donna misteriosa Cipher (Charlize Theron) seduce Dom con l’obbiettivo di convincerlo a tornare nel mondo del crimine: gli fa tradire le persone più care, e la squadra deve reagire. Si procede così dalle coste di Cuba alle strade di New York, alle distese ghiacciate del Mare artico di Barents con lo copi di ricondurre Dominic a casa.

Il tema della famiglia spezzata è servito per rinnovare il franchise ma è secondario, perché il plot è ormai inserito in un ingranaggio collaudato. Lo sceneggiatore Chris Morgan - autore dei personaggi da “The Fast and the Furious: Tokyo Drift” del 2006 - ha teso mostrate come si possa disintegrare la stessa fortezza familiare: cosicché l'uomo che ha sempre predicato di non voltare le spalle viola questo principio.

A modificare le sue credenze è un personaggio malvagio inusuale, pur se la recente interpretazione de “Il cacciatore e la regina di ghiaccio” l’ha consacrata come villain: si tratta di Charlize Theron, che interpretando Cipher è una professionista avida e ambiziosa. “Appena arriva si prende ciò che vuole”, ha detto: è un’hacker famosa per le sue imprese, che con combinazioni di codici binari insidia la scena mondiale.

Fa da mediatrice Magdalene Shaw, interpretata da Helen Mirren. Anche questo è uno dei aspetti del film che riesce a sovvertire le aspettative: un'attrice che ha sempre lavorato a film drammatici come “Collateral Beauty” (2016), “The Queen - La regina” (2006) giunge in un action-thriller. È un personaggio arrogante, riservato e intelligente: “ero lusingata che avessero introdotto una parte per me, che poi si è rivelata essere un ruolo importante”, ha detto l’attrice per il ruolo è stato scritto appositamente per lei. “Ho dovuto spingermi al massimo, se desideravo mettermi in riga con loro”.

Accanto agli effetti speciali è questo ulteriore aspetto che rende gradevole il film: il senso della famiglia che Dom Toretto mina in realtà emerge ad un livello superiore. Attori apparentemente estrani alla tradizione della saga vogliono comunque parteciparvi, collaborare con le altre 200 persone della troupe. Solo per la curiosità di farne parte: e ricevono un’accoglienza non spocchiosa, come in ogni famiglia.

© Riproduzione riservata




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