Recensione del film Blame

Cinema / Recensione - 11 January 2018 08:00

“Blame” è il film drammatico della giovane Quinn Shephard con Chris Messina. Mauxa l’ha visto in anteprima.\r\n\r\n

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Blame è il film di Quinn Shephard uscito nelle sale statunitensi. Abigail (Quinn Shephard) comincia il nuovo anno scolastico in una piccola scuola secondaria, dopo un misterioso evento che la colpì l’anno precedente. Il Professore di teatro, Jeremy (Chris Messina) è parsimonioso di parole, e suscita ‘interressa della classe e della giovane.

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Abigail si trova vittima di situazioni di latente bullismo, fugge da questo ambiente immergendosi nel mondo dei personaggi di cui legge le storie. In particolare si tratta di quelli de “Il Crogiuolo” di Arthur Miller del 1953 e intentato sulla caccia alle streghe di Salem, avvenuta nel 1692. La scena in cui lei di fronte alla classe, con un’abito démodé recita di fronte al professore Jeremy (Chris Messina) che interpreta il personaggio restituisce il senso di un cinema giovane e spudorato: la regista Quinn Shephard ha solo ventitré anni, e nonostante la giovane età degli attori e la moralità adolescente dei protagonisti riesce a veicolare un classico della letteratura, meglio di molti intellettuali.

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Il film risente di un clima da teen-drama, come nelle scene delle diatribe a scuola, con una compagna di classe manipolatrice, Melissa (Nadia Alexander); oppure nelle scene in discoteca che si dilungano inutilmente. Ma ciò si sposta poi ad un piano allusivo, per cui la vicenda diventa anche imprevedibile. Infatti quando l’insegnante di recitazione annuncia che ad essere rappresentato sarà “Il crogiolo" di Arthur Miller come spettacolo autunnale, e Abigail vien inserita nel cast la fiducia della giovane erompe, tanto che la sua vita si mescola con quella del personaggio interpretato. Abigail - che è anche il vero nome della protagonista de “Il Crogiuolo” - crede di poter avere una relazione con Jeremy, e il mondo fantastico da lei costruito fatica ad adattarsi alla realtà.

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Il legame tabù è ben reso dalla regista e interprete, che così rifugge dal facile modo di rappresentare una relazione tra persone di età diverse con la semplice resoconto, per approdare ad un mondo fantastico che i due immaginano ma non possono vivere.

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A questo aspetto si collega quello della fase adolescenze, che risulta non complicata bensì colma di aspirazioni sottilmente viziose, che dipingono una gioventù in balia di desideri irrealizzabili. E per alimentare tali utopie essi si servono della finzione che viene loro proposta, che può essere sia quella dei social network che quella di un testo letterario come “Il Crogiolo”.

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La critica statunitense ha apprezzato sopratutto il modo in cui i protagonisti del film “Blame” mostrano in maniera soffusa lo straziante bisogno di essere desiderati e amati (The Playlist), procedendo in maniera allucinata in un senso di crescente pericolo (RogerEbert.com), con la metafora della caccia alle streghe che emerge dal bullismo di Abigail (Indiewire).

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Il coraggio di raccontare se stessi, che in età adulta viene meno è quello della regista, che a quindi anni fu scelta proprio per il ruolo di Abigail Williams in una rappresentazione di "The Crucible”, e l'esperienza ebbe un impatto su di lei tanto da ambire a raccontarla. Scrisse la storia con la madre, e quando la girò dopo vari anni non sapeva che la troupe stesse recitando o improvvisando.

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