Child 44 recensione film, una tenace ricerca del killer in URSS per Tom Hardy

Cinema / Recensione - 30 April 2015 13:00

Child 44, Ridley Scott produce un thriller con sfumature noir ambientato in URSS dopo il secondo conflitto mondiale. Daniel Espinosa dirige un cast d'eccezione composto da Tom Hardy, Noomi Rapace, Vin

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Child 44 - Il bambino numero 44 film diretto da Daniel Espinosa, scritto da Richard Price, e prodotto da Michael Schaefer, Greg Shapiro e Ridley Scott. La pellicola è tratta dall’omonimo libro di Tom Rob Smith e tratta la storia vera del Killer di Rostov, Andrej Romanovič Čikatilo.

Child 44 trama. Siamo a Mosca nel 1952, la Seconda Guerra Mondiale è terminata da pochi anni e il regime stalinista è nel maggior momento di forza. La Russia ora si coccola i suoi eroi, tra questi vi è Leo Demidov (Tom Hardy), colui che issò la bandiera sovietica sul tetto di Berlino. È il perfetto rappresentante dell’uomo nuovo voluto da Stalin, viene dal popolo ed è glaciale, grazie a queste caratteristiche è riuscito a far strada nell’MGB, il servizio di sicurezza dello Stato, fino a diventare uno degli investigatori di punta per la ricerca dei ribelli. I metodi utilizzati dal dipartimento investigativo non sono dei più ortodossi, prigionie ingiustificate e torture sono all’ordine del giorno, in una rete di ingiustizia sociale che continuerà, neanche troppo in sordina, fino alla caduta definitiva dell’URSS nel 1991. Tutto questo a Leo può star bene, si rende conto delle nefandezze che lo circondano, accetta che persone innocenti vengano processate e uccise per crimini non commessi, perché è parte integrante di questo sistema, e non vuole sottrarsi ai suoi doveri. Per seguire fedelmente la linea del regime un giorno si ritrova costretto a dichiarare come “incidente” la morte di un bambino, ritrovato nudo ed evidentemente assassinato dalla mano di un sapiente serial killer, che ne ha esportato organi vitali con perizia; ma non ci sono omicidi in paradiso, quindi è costretto ad insabbiare la cosa. Tutto cambia quando a finire sotto la lente dell’MGB finisce sua moglie, una giovane professoressa di nome Raisa (Noomi Rapace), accusata di aiutare le attività dei dissidenti. Posto di fronte alla scelta tra dovere e cuore, Leo decide di non denunciare la moglie ed insieme vengono esiliati dal Maggiore Kuzmin (Vincent Cassel) nella città industriale di Volsk. In quel luogo scoprono che sono stati segnalati altri casi di assassinio di ragazzini in età compresa tra i nove e i quindici anni, per la precisione altri quarantatré. Leo decide quindi di iniziare ad indagare, insieme a Raisa e al Generale Mikhail Nesterov (Gary Oldman), per scoprire chi si cela dietro a quella terrificante scia di omicidi che tanto spaventa le famiglie, anche a costo di rischiare la propria vita.

Child 44 recensione. Daniel Espinosa dirige un vero e proprio thriller dalle venature noir, in cui a fare da padrone assoluto è il contesto, un viaggio tra colbacchi e neve che non può lasciar indifferenti coloro i quali sono stanchi di vedere il solito burbero detective privato, che si aggira cupo per i sobborghi di Los Angeles. Un investigatore che agisce in URSS deve avere un bel fegato e tanta forza di volontà: lì la legge è molto chiara in proposito, l’omicidio è una degenerazione capitalistica, quindi non può esistere nello Stato perfetto di Stalin. L’idea alla base del film è dunque molto intrigante, entriamo subito in empatia con il protagonista e con le sue imperfezioni da rude soldato, soffrendo con lui per i continui soprusi subiti. All’inizio la storia si concentra sul dramma interiore vissuto dal protagonista, vittima di un sistema marcio e alienante, in cui lui non riesce ad uscire perché ormai integrato completamente, destato unicamente dall’amore per la moglie. Questo filone viene portato avanti per buona parte della pellicola, fino al momento in cui lui e la moglie, trasferiti a centinaia di chilometri da Mosca, iniziano ad investigare sulla scomparsa dei bambini, facendone una questione personale. La ricerca del killer diventa quindi saliente e a tratti davvero interessante: in pochi riescono a rimanere impassibili quando le vittime sono bambini innocenti. Per tutta la narrazione permane la dicotomia mostro-eroe, la quale vanta tra i suoi punti di forza la caratterizzazione ambigua dei personaggi, che vagano costantemente sulla sottile linea che divide bene e male. La pellicola con il suo connubio di generi potrà piacere agli amanti del thriller, ma anche coloro a cui non dispiacciono le storie d’amore tormentate o che apprezzano i film storici.

Child 44 cast. Il film può vantare un cast d’eccezione, che può contare sui nomi di Tom Hardy, nel momento più florido della sua carriera, e Noomi Rapace, ovvero Lisbeth Salander nella trasposizione cinematografica della trilogia Millennium di Stieg Larsson, protagonisti di un’ottima interpretazione tenendo conto della difficile ambientazione storica. Completano il cast Vincent Cassel e Gary Oldman, rilegati a personaggi minori, ma comunque molto efficaci nei loro ruoli antitetici: freddo e vendicativo il primo, rude e fondamentalmente buono il secondo.

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