Brooklyn recensione film, Saoirse Ronan sfida la paura di un futuro felice

Cinema / Recensione - 17 March 2016 12:30

"Brooklyn", al cinema l'avvincente storia di un'immigrata irlandese che, combattuta tra la nostalgia di casa e la promessa di una nuova vita, conquisterà la propria fetta di sogno ame

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Brooklyn”, trama e recensione del film. “La nostalgia è come la malattia, prima ti butta giù per poi colpire qualche d'un altro”, è Padre Flood (Jim Broadbent) a confortare Eilis Lacey (Saoirse Ronan), traducendo il sentimento di tutti gli abitanti di Brooklyn.

Nel paesotto irlandese natìo, non c'è futuro per Eilis. In accordo con la madre (Jane Brennan), rimasta vedova, e la sorella maggiore Rose (Fiona Glascott), la ragazza affonterà una scioccante traversata oceanica, alla volta degli Stati Uniti.
Nella Brooklyn dei primi Anni 50, seguiamo l'impegno della timida protagonista, dal lavoro nei magazzini Bartocci al corso serale di contabilità.

Una nuova vita. Le compagne di pensionato, gestito dalla materna signora Kehoe (Julie Walters), la moda, il cinematografo tentano di allietare la nuova arrivata che soffre la lontananza di casa. L'amore fa spazio alla malinconia, quando Eilis incontra Tony (Emory Cohen), un idraulico italiano. I due giovani sono pronti a formare una famiglia, ma il progetto viene bruscamente interrotto da una tragica notizia dall'Irlanda.

Quale futuro? Di ritorno a casa, all'emancipata ed elegante Eilis si spalancano opportunità, un tempo, impensabili: un ottimo lavoro e un pretendente, affascinante e facoltoso (Domhnall Gleeson). Quale futuro scegliere?

Dal libro al film. “Brooklyn” è tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore irlandese Colm Toíbín, edito in Italia da Bompiani. Sceneggiato da Nick Hornby e diretto (dall'irlandese) John Crowley, il film si dimostra una gratificante riflessione sulla possibilità di scegliere il proprio destino.

Saoirse Ronan, ispirata da mamma MonicaNata nel Bronx e tornata in Irlanda all'età di 3 anni, Saoirse Ronan restituisce, conoscendolo, il senso di perdita e solitudine. Gli intensi primi piani nascono dalla responsabilità avvertita verso la propria famiglia e tutti gli immigrati, irlandesi e non, costretti a lasciare il proprio Paese - racconta l'attrice. Chi parte, matura un'amara consapevolezza: impossibile corteggiare il passato, “casa” rimane un riferimento idealizzato nei ricordi di chi, nel frattempo, è inevitabilmente cambiato.
Grazie all'osservazione di un giornalista, amico d'infanzia, l'attrice si rende anche, infine, conto della figura che l'ha ispirata nell'interpretare il ruolo: Eilis rievoca, infatti, il ritratto della madre Monica, da giovane.

Set. Il budget limitato ha aguzzato l'ingegno di François Séguin. L'ambiente natìo di Eilis, girato a Enniscorthy secondo l'ambientazione del libro, può contare su interni confortevoli e riprese esterne suggestive. Per la costruzione della Brooklyn Anni 50, sono stati setacciati gli angoli più consoni di Montreal: così, ad esempio, un'abbandonata libreria degli Anni 20 è stata trasformata nei magazzini Bartocci. Particolarmente, problematica si è rivelata la risurrezione d'epoca di Coney Island, possibile grazie alla tecnica CGI.

Riconoscimenti. Tra i riconoscimenti di “Brooklyn”, ricordiamo la nomination di Saoirse Ronan al Golden Globe come Miglior attrice protagonista in un film drammatico, seguite da tre candidature agli Oscar 2016 per Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale a Nick Hornby e Miglior attrice alla Ronan che ha affascinato stampa e pubblico sfilando sul red carpet con l'abito di Calvin Klein: verde in omaggio alle origini irlandesi.

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