Recensione film Io sono tu, Melissa McCarthy è una bizzarra ladra d'identità
Il furto d'identità perpetrato per vivere a spese degli altri è l'elemento dell'iterazione tra gli ottimi protagonisti di questa commedia. Un uomo che ha un nome anche femminile è
Io sono tu, titolo in originale Identity Thief, il furto d'identità da tragedia che colpisce le esistenze di comuni sventurati diventa una commedia per la regia di Seth Gordon con protagonisti Jason Bateman, Melissa McCarthy e Amanda Peet.
Sandy Patterson (Jason Bateman) è un consulente finanziario molto stimato dai sui colleghi. La sua carriera sta per fare un salto di qualità ma facendo rifornimento si vede tagliata la sua carta di credito per insolvenza. Lo stesso giorno viene arrestato e vede crollate le sue opportunità lavorative. Quando scopre che tutto accade perché in Florida una donna di nome Diana (Melissa McCarthy) gli ha rubato l'identità, decide di andarla a prendere per farla testimoniare in suo favore e riabilitarlo agli occhi del suo capo.
Il furto d'identità è stato un argomento molto dibattuto anche al cinema oltre ad essere una truffa molto comune nella vita sociale. Inoltre con lo sviluppo del web e l'avvento dei social network, il fenomeno ha subito una notevole espansione. I pericoli di internet ed il suo mondo sommerso sono state brillantemente trattate anche in Disconnect (2012) con protagonista lo stesso Jason Bateman. Anche nel thriller Face off (1997)il personaggio interpretato da John Travolta scambia la sua identità con quello di Nicolas Cage, oppure nella brillante commedia Una poltrona per due con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, dove vengono scambiate le vite di un senzatetto con un uomo di successo. I registi, anche i più affermati, sono sempre stati affascinati dal concetto che sta dietro uno scambio d'identità, basti pensare a Qualcuno piace caldo (1959) diretto da Billy Wilder, nel quale Jack Lemmon e Tony Curtis assumono identità femminili per sfuggire alla malavita. Il furto d'identità, argomento della commedia diretta da Gordon, non riguarda solamente il voler "diventare un'altra persona" ma implica l'assunzione delle più intime informazioni su di essa per utilizzarle al fine di trarne un profitto, una pratica tanto illegale quanto suggestiva come trama per un film. Diana (Melissa McCarthy) è una donna che non ha mai avuto nessuno accanto a sé ed ha dovuto badare a se stessa fin da piccola, con ogni mezzo a sua disposizione. Mentre Sandy (Jason Bateman) è un padre di famiglia che vede la sua vita andata in frantumi solo perché ha un nome che non attirerebbe sospetti. Sandy non ha tutto il tempo che gli ha prospettato la polizia per risolvere il caso, quindi decide di andare a prelevare la persona che gli sta rovinando la vita e questo avrà degli inevitabili risvolti comici.
Melissa McCarthy sembra essere perfettamente a suo agio con il personaggio, mostrando la sua solita capacità interpretativa così come altrettanto valida è l'interpretazione di Jason Bateman. Sebbene il film possa contare su un cast di ottimo livello, composto anche da Jon Favreau, Amanda Peet e Genesis Rodriguez, sembra rifugiarsi troppo in una narrazione fatta di sketch, alcuni grotteschi ed al limite del reale altri più divertenti, sviluppando tematiche giustificative di una situazione di fatto e puntando tutto, forse troppo, sulla diversità dei personaggi. La trama ha un buono spunto iniziale, almeno fino a quando i due protagonisti s'incontrano o per meglio dire "scontrano", per poi assumere una prospettiva prevedibile senza nulla aggiungere alle più comuni commedie ma rimane tuttavia un buon e divertente intrattenimento.
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