Split, 'Shyamalan sa come mettere a loro agio gli attori': intervista all'attore del film Steven Dennis

Cinema / News - 31 January 2017 07:30

Mauxa ha intervistato Steven Dennis, attore del film "Split" diretto da M. Night Shyamalan

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Split è il film horror di M. Night Shyamalan attualmente nelle sale, con James McAvoy, Anya Taylor-Joy e Betty Buckley (leggi la recensione del film).

Mauxa ha intervistato Steven Dennis che ha recitato nel film.

D. Hai lavorato nel film "Split". Quale ruolo interpreti?

Steven Dennis. Ho il ruolo di un uomo che ha un brusco incontro accidentale con una delle tre ragazze adolescenti, l’attenta Casey, interpretata da Anya Taylor-Joy, che ha già lavorato al film “The Witch”. È stato interessante in quanto comprendeva delle performance fisiche per cui non tutto doveva essere perfetto. È una bella sfida come attore creare una scossa non pianificata. Bisogna aspettarsi qualcosa di diverso da ciò che sta per accadere.

D. M. Night Shyamalan è scrupoloso sul set?

S. D. Stavo insegnando ad un corso di regia all’università al momento delle riprese. Così ho guardato Shyamalan molto da vicino, nella speranza di portare alcune osservazioni nuove ai miei studenti. È una presenza molto tacita sul set, che è un atteggiamento molto prezioso in quello che può essere un ambiente piuttosto caotico e stressante.

D. Quindi è molto attento all’aspetto attoriale.

S. D. Sì. Dal momento in cui lui si presenta sul set, non vi è alcuna pretesa, poiché siamo tutti insieme in questo sforzo. Spesso si avvicina, porge una mano su una spalla, una pacca, per mettere gli attori a loro agio. Molti registi sono più dotati nel creare l’arte del cinema piuttosto che aiutare un attore trovare la performance ideale. Shyamalan non è così, chiede spesso come poter rendere più efficace il personaggio, stimolando l'attore a fare una scelta specifica. E quello che alcuni chiamano il regista di un attore.

D. Tu sei anche un regista teatrale. Quale pièce vorresti mettere in scena?

S. D. La pièce che comincio a provare questa settimana, “The Crucible” di Arthur Miller, alla DeSales University di Center Valley, in Pennsylvania. Si basa sulla storia vera dei processi alle streghe del 1692 a Salem, Massachusetts, ed è stata la risposta di Mr. Miller alla "caccia alle streghe" comunista degli anni ’50 negli Stati Uniti. Stiamo cercando di traslare la storia dal 1692 e collocarla in un disastrato mondo del prossimo futuro.

D. Hai lavorato anche alle serie tv, come "Star Trek: Voyager" nel ruolo del membro dell’equipaggio Thompson. Come è stata l'esperienza?

S. D. Davvero formidabile. Kate Mulgrew (il capitano Kathryn Janeway) è stato insolitamente generoso, e i registi hanno mostrato una pazienza ammirevole. Il mio personaggio inizialmente sembra avere una crisi psicotica, che è stata anche una sfida dovendo agire in modo coerente. Ho avuto modo di lavorare anche con John Savage (“The Deer Hunter”, ”La sottile linea rossa”), il cui lavoro passato ebbe una forte influenza su di me. Thompson è apparso in una storia dell’episodio finale episodio della stagione 5, più un primo episodio della stagione 6, che era divertente. Ho quasi perso la mia voce realizzando scene in balìa di crisi psicotiche.

D. Una domande che esula dall’aspetto professionale. È vero che pratichi lo sci acquatico?

S. D. Sì, amo le escursioni, lo sci nautico e il nuoto. E anche la moto. Ma piace anche leggere, sia fiction e non-fiction, e i quotidiani. Per quanto riguarda la tecnologia la uso con parsimonia, fermamente convinto che se utilizziamo gli strumenti con saggezza allora la tecnologia inizierà a modellarsi a noi.

D. Qual è il tuo film italiano preferito?

D. D. Sicuramente “Nuovo Cinema Paradiso”. Mi è piaciuto anche “C'era una volta in America” di Sergio Leone e “Divorzio all’italiana”. Ho anche visitato l'Italia due volte, tra cui le città di Milano, Venezia e Verona. Non vedo l'ora di tornarci.

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