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Recensione serie tv Il rifugio atomico dai creatori de La Casa di Carta: spiegazione del finale

Disponibile su Netflix

Recensione serie tv Il rifugio atomico dai creatori de La Casa di Carta: spiegazione del finale

Il rifugio atomico, la serie tv thriller spagnola creata da Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, disponibile su Netflix.


Trama e recensione

Max Varela è il rampollo di una ricca famiglia.  Fin da bambino, non ha occhi che per la coetanea Ane. Anche lei appartiene a una famiglia di milionari. I due ragazzi crescono, affrontando tutte le prime volte dell'adolescenza. Sono una coppia perfetta. Ma in una notte di eccessi, un incidente provoca la morte di Ane. Max finisce in galera, grazie alla controversa testimonianza del padre. Qui, trova la strada per una rinascita. Scontata la pena, ad attenderlo c'è il padre Rafa che lo esorta a raggiungerlo in un bunker di massima segretezza: la guerra nucleare è imminente, e tutta la famiglia lo sta attendendo. Compresa quella di Ane.
Il bunker è una costruzione di massima sicurezza, un gioiello di ingegneria, dove la reunion delle due famiglie, Varela e Falcon, un tempo unite, porta avanti la trama tra rancori e segreti. Il padre e la sorella di Ane non intendono perdonare Max, nonostante gli sforzi del ragazzo che, scopriremo, è stato costretto a darsi alla fuga la notte dell'incidente mortale.
Nel bunker si intrecciano pericolose relazioni lungo passioni, ricatti morali e menzogne tra i protagonisti.

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