Recensione serie tv drama sport MMA La gabbia con Georges Saint-Pierre e Jon Jones

Tv / News - 12 November 2024 09:00

La serie che racconta uno sport, tra i titoli più visti di Netflix

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Film Bad roads - Le strade del Donbass - video

La gabbia, la serie tv drama di 5 episodi. disponibile su Netflix da qualche giorno, ha raggiunto la vetta delle serie più viste.



Ambientata nel mondo del MMA (Mixed Martial Arts), la serie di Franck Gastambide vede come protagonista  Taylor, un giovane lottatore di MMA che sogna di diventare un professionista. 

Trama e recensione

Taylor, interpretato da Melvin Boomer, è un ragazzo 'apposto'. Niente grilli per la testa. Scopriamo presto che è un giovane con un passato non semplice. Una madre single, sempre in cerca di soldi, un padre che non ha mai conosciuto. E, il compagno di mamma, un disperato. Poche sequenze in merito all'ambito famigliare, sono sufficienti per inquadrare la situazione.
Invece, Taylor è un'ottimista e ha una passione. Tuttavia, il Boss, interpretato dallo stesso Gastambide, idolo e proprietario della palestra, non vuole dare a Taylor false speranze, Ne ha visti tanti di ragazzi, anche di talento, soccombere. L'ultimo suo pupillo, Ibrahim (Bosh), sempre figlio delle banlieu parigine: natura violenta e anti-sportiva. Per Ibrahim, salire sul ring, significa dare sfogo alle frustrazioni contro i più deboli. Non è un campione, ma il suo talento è gestito dalla malavita.
La serie è un riconosciuto omaggio al franchise di Rocky. A un certo punto, comunque, la trama imbocca una direzione attuale, quella di raccontare il disagio giovanile, avventurandosi fino alle periferie di Stoccolma.
La Cage, titolo originale, avrà una scontata seconda stagione - annunciata dal finale della prima, quando Taylor dovrà combattere contro insidie maggiormente subdole, e ancora,  fuori dalla gabbia.
La serie ha anche il merito di suscitare il giusto interesse dei neofiti verso una disciplina sportiva - salita alla ribalta delle cronache, grazie alla rappresentazione del villain principale: anche l'MMA ha un codice sportivo. E, chi non lo rispetta, non dovrebbe nemmeno associarne il proprio nome. Questo il messaggio, con diversi punti interrogativi sul profilo giovanile che sceglie questa disciplina.

Due leggende nei panni di se stessi

Nel cast, anche due leggende di MMA, nei panni di se stessi: Jon Jones e Georges Saint-Pierre. 

© Riproduzione riservata


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