Paul Walker, un libro racconta la potente filantropia dell'attore morto a 160 all'ora

Cinema / News - 04 January 2014 17:43

Paul Walker: l'attore morto a novembre 2013 all'età di quaranta anni era un grande filantropo. La sua attività si esplicava grazie alla fondazione che lui creò, dopo il disastro d

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Paul Walker dal responso dell’autopsia avrebbe viaggiato ad un velocità tale da sfiorare i 160 chilometri all’ora. Il limite sulla strada percorsa era di circa 70 chilometri orari. Il coroner ha pubblicato il  rapporto venerdì 3 gennaio 2014, e dalle analisi  è emerso che non vi erano tracce di alcol o droghe nel corpo dell’attore morto il 30 novembre 2013. L'incidente è stato talmente devastante che entrambi i corpi dei due uomini sono risultati bruciati oltre il 100 per cento, con ustioni del quarto grado.

La dinamica dell’incidente è quella dell’auto che sbatte contro un albero e un palo della luce sul lato del conducente, colpendo poi un secondo albero sul lato di Walker e prendendo fuoco. Il conducente - che era un collega e amico di Walker, Roger Rodash - ha perso il controllo del veicolo, nonostante lui fosse un pilota professionista che ha gareggiato in 10 gare Pirelli World Challenge GTS lo scorso anno.

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Un recente volume che racconta la carriera di Paul Walker è ”Paul Walker Unauthorized & Uncensored” di R.B. Grimm. Si analizzano qui i suoi esordi cinematografici, dagli inizi con “Non aprite quell'armadio” (1986) ai successi di “Fast and furious”.

Un volume successivo alla tragedia invece è “Paul Walker, The Angel Who Touched and Healed Natural Disaster and Quake Survivors”, di Kevin Levin. Si effettua qui una panoramica sull’uomo Walker, padre, filantropo, uomo di fede e di carattere, incredibile surfista e star. È stato il fondatore di Reach Out Worldwide, che ha lo scopo di aiutare le popolazioni dopo il terremoto di Haiti. Lo stesso incidente è avvenuto dopo aver partecipato ad un evento di beneficenza per le vittime del tifone Haiyan che ha devastato le Filippine. Nel libro si evidenzia il suo aiuto anche nel terremoto del Cile, lo tsunami in Indonesia, il tornado in Alabama.

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Interessante è notare come sia nata Reach Out Worldwide: all’indomani del terremoto che ha devastato Haiti il 12 gennaio 2010 Walker giunse sul posto con alcuni amici. "Io sono un uomo d'azione - disse - e sia che fosse lo tsunami in Sri Lanka o il terremoto in Indonesia, dicevo sempre: ‘dovrei essere lì, dovrei dare una mano”. Giungendo ad Haiti Paul e il suo team svilupparono una strategia, comprendendo che la preparazione e l'utilizzo di gruppi tattici più piccoli avevano maggiore mobilità, accelerando il successo delle operazioni  di soccorso. Questo approccio è diventata poi  la missione principale di Reach Out Worldwide, che si è espansa avviando missioni di soccorso in tutto il mondo, raccogliendo risorse umane di primo intervento come medici, infermieri, tecnici di gestione delle emergenze, paramedici, vigili del fuoco, coordinatori logistici. In Alabama ad esempio si sono eliminati i detriti dalle strade cosicché le persone potessero tornare nelle loro case. 

"Dopo il ritiro dalla zona del disastro, l'impatto della squadra continua, lasciando dietro di sé un'eredità di competenze collettive e conoscenze - disse Walker -  divulgandole agli abitanti locali, a tutte le agenzie che continueranno ad seguire la preparazione per gli eventi futuri”.

La missione di Walker continua, grazie alla sua fondazione: “Come un padre, la mia speranza e l'obiettivo è quello di contribuire a creare un'organizzazione sostenibile - concluse - che durerà a beneficio delle generazioni future. È incredibile ciò che può essere realizzato”.

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