No Man's Sky, recensione videogame per PS4: un universo infinito

Games / News - 11 August 2016 14:00

No Man's Sky è un tuffo nella fantascienza, tra l'esplorazione di milioni di pianeti generati casualmente e la scoperta di specie animali e vegetali uniche

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No Man's Sky è il videogioco di esplorazione spaziale ideato da Hello Games e distribuito su PS4 da Sony. Nato come progetto indipendente da un piccolo team di sviluppo, il titolo si è poi espanso e perfezionato grazie all’interesse suscitato dalla sua struttura procedurale, di creazione casuale di universi e pianeti, che ha convinto gli sviluppatori ad aggiungere nuovi elementi di gameplay. L’indirizzo iniziale, teso verso la scoperta di mondi e la libera esplorazione degli stessi, si è arricchito con nuovi elementi di contorno e profondità in termini di risorse e possibilità ludiche.

La trama di No Man's Sky è un’infinita tela bianca dove dipingere la nostra esperienza di gioco, per un universo composto da milioni di sistemi stellari e pianeti, letteralmente. Il processo di creazione dei mondi è infatti interamente basato su algoritmi procedurali, che assicurano una sconfinata varietà in termini di pianeti, generati sempre in maniera casuale, dove vivono creature e specie vegetali, un ecosistema unico per colori e clima. L’avventura partirà dal nostro primo pianeta scoperto, diverso per ogni utente, dove raccogliere le risorse necessarie per riparare la navicella e poter così proseguire il nostro viaggio di scoperta spaziale. L’obiettivo finale sarà quello di raggiungere il centro della galassia, attraverso un lungo viaggio che parte dai limiti dell’universo, per un’esperienza praticamente unica e differenziata per ogni giocatore.

Il gameplay di No Man's Sky ruota attorno all’unione causale di elementi naturali, per milioni di mondi differenti e dalla diverse caratteristiche morfologiche e di risorse. La raccolta di materiali, utili al potenziamento dell’equipaggiamento e della nostra nave spaziale, passa da un’intensa esplorazione dei pianeti visitati, con la possibilità di operare in modo pacifico o meno. La distruzione di elementi dello scenario porta, infatti, a un maggior numero di risorse nel nostro inventario, ma le sentinelle a difesa dell’ecosistema diventeranno ostili nei nostri confronti. Gli stessi pianeti possono presentarsi favorevoli all’esplorazione oppure possono esser caratterizzati da un clima avverso, con creature e piante pericolose alla nostra sopravvivenza, una situazione che ci costringe a migliorare l’equipaggiamento in possesso o all’inevitabile fuga verso lo spazio.

La grafica del gioco ricorda le produzioni vettoriali degli anni Ottanta, con uno stile artistico fatto di contorni semplici e con navicelle spaziali dalle linee squadrate. L’impatto visivo del titolo è dato da una palette cromatica accesa, con colori saturi e marcati contrasti nella composizione dei pianeti, unici per morfologia e creature animali e vegetali. Le cromie scelte, che spaziano dal blu acceso a caldissimi paesaggi rossi, arancioni e gialli creano paesaggi sospesi nell’immaginario sci-fi, un viaggio di scoperta e di meraviglia procedurale. Nonostante la semplicità dei modelli, il lato grafico di No Man’s Sky rimanda la sorpresa nell’affrontare sezioni inesplorate dello spazio più profondo, dove ogni contatto con altre specie è un evento unico, per forme e colori.

© Riproduzione riservata




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