Il mistero dei ghiacci siberiani e dell'Alaska in 10 film

Cinema / Drama / News - 28 July 2017 08:00

Due mummie sono stati rinvenuti a Zelenyy Yar: il mondo inospitale siberiano e dell'Alaska in dieci film.

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Siamo ai margini della Siberia. Le mummie di un adulto e di un bambino sono stati trovati nella necropoli Zelenyy Yar, un complesso archeologico scoperto nel 1997: è ci che è accaduto la settimana scorsa, e gli scienziati hanno trovato anche 10 tombe.

La scoperta ha ampliato le conoscenze su una delle zone più inospitali del pianeta, che si trova nel Circondario autonomo Jamalo-Nenec, che si estende dal confine del Kazakistan fin oltre il Circolo Polare Artico. Il team ora analizzerà la civiltà che viveva in questa regione tra l'ottavo e il XIII secolo.

Alessandro Gusev - capo della spedizione - ha affermato che i corpi erano sepolti in direzione nord-sud, e i piedi di fronte ad un fiume. Le mummie erano coperte di corteccia di betulla e tela: l’adulto era racchiuso in lastre di rame, mentre il bambino era coperto da frammenti di un bollitore di rame.

Spesso sia il cinema che la televisione hanno raccontato la vita un questo lunghi in cui è arduo vivere, a metà tra film di sopravvivenza e crescita personale.

Per assurdo il più cruento film risale al 1912, “The Alaska-Siberian Expedition”, documentario di Frank E. Kleinschmidt che mostra come il capitano Kleinschmidt conduca una spedizione commissionata dal Museo Carnegie nelle regioni artiche dell'Alaska e della Siberia, regioni divise dal Stretto di Bering per studiare gli indigeni e la vita animale.

“Il richiamo della foresta” (1935) vede Clark Gable e Loretta Young vittime dell’ambizione: Jack Thornton (Gable) deve vincere abbastanza soldi a carte per raggiungere i campi d'oro dell’Alaska.

“Dersu Uzala" (1975) di Akira Kurosawa oscilla tra avventura e dramma, raccontando di un esploratore invito dall'esercito russo in una spedizione nel deserto selvaggio siberiano dove fa amicizia con un esperto cacciatore locale.

“Un medico fra gli orsi” (1990-1995) è la serie televisiva che meglio ha raccontato la sopravvivenza in luoghi impervi, con in neo-laureato che svolge la sua pratica in una città eccentrica dell’Alaska, di nome Anchorage e situata sul porto navale della Baia di Cook.

“Duello tra i ghiacci” (1996) con James Caan e Christopher Lambert è ambientato durante la corsa d'oro dell'Alaska del tardo 1800: Sean McLennon accetta ogni richiesta di estrazione mineraria disponibile, dopo la morte dei proprietari precedenti. Ma un cacciatore decide di vendicarsi, grazie anche alle sue abilità di sopravvivenza e conoscenza del deserto dell'Alaska.

Crudo è “Grizzly Man” (2005) di Werner Herzog, sulla vicenda degli attivisti Timothy Treadwell e Amie Huguenard, uccisi nell'ottobre del 2003 mentre vivevano tra i grizzlies.

“Polar Express” (2004) di Robert Zemeckis vira verso la scoperta non paurosa dei territori glaciali: la notte di Natale un bambino è convinto che i regali verranno portati dai genitori e non da Babbo Natale, na proprio pochi minuti prima di mezzanotte sulla strada che costeggia la casa si ferma un treno a vapore che ,o conduce in Alaska, dove sono i caribù, ossia le renne.

“The Grey” (2011, con Liam Neeson e Frank Grillo) è il film più recente, che riesce e mescolare tensione e incapacità di mantenere le promesse fatte agli amici. Dopo un incidente aereo in Alaska, sei operai petroliferi sono guidati da un cacciatore esperto per cercare di sopravvivere, ma un branco di lupi spietati pedina ogni loro passo fino al nefasto epilogo.

Ricordiamo anche “Quo vado?” (2016) con Checco Zalone, in cui il protagonista viene spedito in una missione nell’arcipelago della Isole Svalbard, serata dalla Sibera dal mare di Barents. Qui però scopre anche l’amore.

Frozen” (2913) non avrebbe avuto successo se non fosse ambientato in un mondo di ghiaccio, dove la principessa Elsa con la magia riesce e sciogliere il gelo di Arendelle, regno situato su un fiordo della penisola scandinava. E non a caso è tratto da “La regina delle nevi” (1844) fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen.

Dalle scoperte fanne nella necropoli Zelenyy Yar è anche emerso che le due persone - così come altre mummie rinvenute nel 2016 - avevano legami con la Persia. Un nuovo spunto per sceneggiature.

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