Dura solo un attimo, la gloria: l'autobiografia di Dino Zoff in libreria

Comics / News - 30 September 2014 15:00

Dura solo un attimo, la gloria. La mia vita di Dino Zoff: esce l'autobiografia edita da Mondadori.

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Dura solo un attimo la gloria. La mia vita di Dino Zoff (Mondadori). In libreria dal 23 settembre l'autobiografia di Zoff che ripercorre quarant'anni di inimitabile carriera: dalle prugne lanciate da nonna Adelaide alla leggenda.

Dino Zoff da Fabio Fazio. Intervistato da Fabio Fazio a Che Tempo che fa, in occasione della presentazione del libro, Dino Zoff spiega che quello del portiere non è un ruolo ma un modo di essere: è l'unico in campo a giocare con le mani, invece che con i piedi, costretto ad affrontare notevoli tempi morti durante la partita. Zoff un antidoto ce l'aveva: si faceva la telecronaca, un modo per seguire il gioco e non pensare agli errori precedenti evitando di rimuginarci sopra. È questo il motivo, infatti, per cui ancora oggi non rivede volentieri le partite, anche quelle più spettacolari, perché c'è sempre un qualcosa che avrebbe potuto essere fatto in maniera diversa, migliore.

Dura solo un attimo, la gloria è un titolo suggestivo, significativo ma, allo stesso tempo, concreto. Il successo nello sport è tanto dirompente e intenso - difficile descriverlo, ammette Zoff - quanto fulmineo. Portiere per vocazione, il campione del mondo ringrazia il calcio dell'opportunità di superare la timidezza caratteriale, domenica dopo domenica, allo stadio, in mezzo alla gente. Con la febbre e con gli acciacchi Dino Zoff non ha mai mancato un incontro: “Qualche volta ho perso, più spesso ho vinto, ma questo non è così importante. Mi hanno chiamato mito, monumento, leggenda. Le mie mani sono finite in un francobollo commemorativo firmato da Guttuso. Ho giocato a scopone con Sandro Pertini, scherzato con Karol Wojtyla, viaggiato con Gheddafi, mi sono confidato con Gianni Agnelli. Ho conosciuto ladri, poeti, eroi, capi di stato, bancarottieri, alcolisti. E oggi, dopo tutto questo, posso dire che aveva ragione nonna Adelaide, friulana dura come il mogano ma dolcissima: «È passato Napoleone che aveva gli speroni d'oro agli stivali, figurati se non passa anche il resto».”

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