Alison Brie, la giovane attrice interpreta Amber nel nuovo irrequieto film di James Franco

Cinema / Comedy / News - 05 July 2017 08:00

Alison Brie dopo la serie "Glow" lavora al film "The Disaster Artist" di James Franco

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Alison Brie l’attrice della serie tv “Glow” che pur in una giovane carriera ha saputo differenziare con attenzione i progetti cui partecipare, fino all’irrequieto film “The Disaster Artist” diretto da James Franco.

Basti pensare che cominciò nel 2004 all’età di 18 anni con il cortometraggio “Stolen Poem”, per poi recitare in “Hannah Montana” (2006). Nata ad Hollywood, partecipò poi con agilità alle serie “Hot Sluts”, ambientata nelle danze di un nightclub; “Mad Men” nell’ambiente della pubblicità nel ruolo di Trudy Campbell; “Community” dove un avvocato sospeso è costretto ad iscriversi in un college con un personale e strumenti eclettici; “Doctor Thorne” sulla vita della pittrice Mary Thorne che cresce suo zio nella proprietà di Greshamsbury Park.

Fino a “Glow”, dove un gruppo di donne si esibiscono per un'organizzazione di wrestling a Los Angeles: lei è una delle protagoniste (Ruth Wilder) e alla sagacia delle battute mescola una forza palestrata, creando l’interesse di un pubblico sia maschile che femminile, per quel messaggio di emancipazione che sottende.

Ha poi lavorato a “Quando un padre” (2017), dove è l’ambiziosa Lynn Wilson che deve lottare con il cacciatore di teste Dane Jensen (Gerard Butler).

Alison Brie nel film “The Disaster Artist” di James Franco è Amber, fidanzata del protagonista Greg Sestero (Dave Franco, all’epoca della riprese fidanzato reale della Brie).

La storia è quella di Sestero, aspirante attore che ad un corso di recitazione incontra Tommy Wiseau (James Franco): Greg inizialmente è perplesso sulla tecnica di Wiseau, con un aspetto fisico non convenzionale un accento non identificabile. Ma lo ammira per l’ entusiasmo e per la sua verve recitativa.

Sestero ha successo nell’ambiente scolastico e Wiseau diventa geloso, sopratutto quando ottiene un Pass della SAG. Il rapporto tra i due s’incrina, ma Sestero continua a motivare l’amico facendogli vedere per la prima volta il film “Il talento di Mr. Ripley”. Wiseau rimane sconcertato dall’interpretazione di Matt Damon su questo turbamento scrive una sceneggiatura, “The Room” in cui è presente un personaggio, Mark emulato su Damon.

Tramite finanziamenti di cui non si conosce la provenienza, Wiseau sviluppa, produce e dirige “The Room”, pur non avendo conoscenze del cinema: l’inesperienza matura durante le riprese, con attori che mollano il set, lo script che viene rimaneggiato durante le scene. Wiseau convince Sestero a far parte del team come uno degli attori principali, anche se il ruolo era già assegnato.

Alla fine delle riprese, il cast e la troupe sono convinti dell’insuccesso del film e che non sarà mai visto, maturando insoddisfazione e prestazioni approssimative. Durante una proiezione del pre-montato, gli amici e la famiglia si accorgono dell’inettitudine del film ma otto mesi dopo Wiseau lo distribuisce. “The Room” diviene un cult, appellato come “Il Quarto potere dei brutti film”.

C’è da dire che il film è tratto da un libro, “The Disaster Artist: My Life Inside The Room, The Greatest Bad Movie Ever Made” (2013) di Greg Sestero e del giornalista Tom Bissell: il film “The Room” è realmente quello girato nel 2003 da Tommy Wiseau e interpretato dallo stesso Sestero, che appunto ha riportato in un volume la sua esperienza.

Alison Brie è quindi protagonista - accanto a serie popolari - di un film mainstream che farà discutere (nel cast ci sono anche Zac Efron, Sharon Stone e Melanie Griffith), tanto che la critica lo ha osannato considerandolo a metà tra Ed Wood e la definizione di ciò che è cult. Una scelta oculata per differenziare il pubblico cui rivolgersi.

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