Edward Hopper E Il Volto Reale Dell’America.

Daily / News - 28 February 2010 07:30

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Per la capitale è periodo di grandi mostre. Quasi si sono accavallate le inaugurazione del classico e rinascimentale Michelangelo Merisi (detto Il Caravaggio), con il contemporaneo Edward Hopper. Dopo lo straordinario successo ottenuto a Milano presso il palazzo reale della metropoli lombarda, con oltre 100.000 presenze ottenute, la mostra evento dedicata all'artista Edward Hopper, si trasferisce nelle capitale per essere ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, nonché per essere ampliata di altri capolavori provenienti dai musei statunitensi. Dal 16 febbraio al 13 giungo si potranno ammirare le oltre 160 opere del famoso pittore americano, tra i più popolari del XX secolo.

 L'esposizione romana, oltre ad annoverare nuove opere rispetto all'edizione milanese, è caratterizzata da un allestimento molto particolare, in cui ricostruzioni scenografiche portano i visitatori ad interagire con il mondo artistico di Hopper e delle sue opere, nonché la riedizione del catalogo della mostra. L'obbiettivo è quello di far rivivere le opere, come ricostruzioni di spazi fisici veri e propri.

 

La mostra è suddivisa in sette sezioni e ripercorre tutta la produzione dell'artista, dagli esordi al periodo più conosciuto, quello degli anni '40 e '50, in cui dipingeva il volto dell'America con il suo forte realismo, le luci fredde che illuminano ambienti urbani e rurali della società, in cui la presenza dell'uomo è spesso minima. La rassegna prende in esame le svariate tecniche pittoriche utilizzate dallo stesso, olio, acquerello, le incisioni e soprattutto gli interessanti schizzi preparatori per i suoi capolavori. In mostra infatti ci sarà anche uno dei suoi taccuini di appunti, in cui si vedono abbozzati molti suoi dipinti, che tramite un elemento touch screen, il visitatore potrà sfogliarlo virtualmente. Dopo la sosta romana la rassegna sarà allestita a Losanna presso la Foundation de l'Hermitage. Sarebbe un vero peccato perderla, per capire così un po' di più e meglio quel paese d'oltre oceano.

 

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