Jennifer Lopez, rimproveri a pioggia per il jingle di buon compleanno a Gurbanguly Berdimuhammedow

Daily / News - 02 July 2013 11:07

La fascinosa J.Lo si esibisce in Turkmenistan nel giorno in cui il dittatore, descritto da tanti come un maniaco autoritario ed instabile reo di non rispettare i diritti umani, compie gli anni e, su r

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Jennifer Lopez, star d'origini portoricane quarantatreenne, ha preso parte domenica scorsa ad una manifestazione tenutasi  ad Avaza, cittadina del Turkmenistan sul Mar Caspio, in occasione del compleanno del presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov. Costui è un personaggio politico reputato assai autoritario e molto poco rispettoso dei diritti umani. Perciò, quando la radiosa  J.Lo, su richiesta, ha intonato la famosa canzone “Happy Birthday, Mr. President”, si è attirata inconsapevolmente un sacco di rimproveri da parte della comunità internazionale che l’ha accusata di aver indebolito l’attività di tutti quelli che contestano la dittatura di Berdymukhamedov, al potere dal dicembre 2006.


La cantautrice ed attrice statunitense, che è anche produttrice televisiva e cinematografica, ballerina, coreografa, stilista ed ha persino dato il nome a diciotto profumi, ha cantato in  abiti tradizionali turkmeni in quello che è stato un evento privato, organizzato dall’azienda statale cinese China National Petroleum Corporation (CNPC). Lungi da lei l'intenzione di veicolare messaggi sbagliati! Al contrario l'artista è amica della libertà ed ha anche collaborato  con Amnesty International  contro la violenza sulle donne. Eppure differenti associazioni benefiche ed umanitarie la bollano senza pietà per aver fatto gli auguri al presidente. Si è trattato di una gaffe imperdonabile, di una scelta di diritto o di una banale necessità dettata dalle circostanze?

La Lopez è stata la prima diva d'Occidente a visitare il Turkmenistan e la polemica seguita alla sua esibizione riporta alla mente quanto accadde nell'autunno di due anni fa, allorché gli attori  Jean-Claude van Damme ed Hilary Swank  Damme parteciparono ad un evento organizzato per il leader ceceno Ramzan Kadyrov, a capo di una delle società maggiormente repressive del globo.

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