Roberto Saviano, pubblica il nuovo romanzo ‘Zero zero zero’ e cura l'introduzione di Narcoland

Comics / News - 08 April 2013 10:35

“Zero Zero Zero” è il nuovo romanzo di Roberto Saviano

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Roberto Saviano dopo “Gomorra” (2006) torna con un nuovo romanzo, “Zero Zero Zero” edito da Feltrinelli. Il romanzo presenta una struttura narrativa ad affresco, proponendo varie storie tenute insieme al tema della cocaina. Dalla cocaina usata da chi è seduto in treno, all’autista al volante dell’autobus l’autore mostra come l’uso della sostanza sia più ubiquo di quanto si pensi, dal capoufficio all’ l’infermiera, dall’imbianchino  al portiere del palazzo, fino alla professoressa che dà ripetizioni, al sindaco.


Lo stesso autore nella presentazione dice che scriverne è come farne uso”, davanti vedi l’asticella dell’assuefazione che non fa che abbassarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza (...) C’è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall’Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi”. Sul sito dello scrittore è anche presente una cartina con le città dove si effettua  il maggioro uso di cocaina, specificando che sono alcuni dei tweet inviati nell’arco dell’ultima settimana per il mondo, senza considerare che la ricerca della parola “cocaina” è stata effettuata solo in italiano, spagnolo e inglese, eliminando tutti gli altri possibili nomi che la gente le attribuisce.

Saviano cura anche l’introduzione di “Narcoland: The Mexican Drug Lords and Their Godfathers” di Anabel Hernández, in uscita a settembre 2013: il volume è il frutto di cinque anni di giornalismo investigativo, che hanno costretto l’autrice Anabel Hernández ad esigere due guardie dopo le minacce di morte subite.  Qui si analizzano i passaggi dei cartelli della droga e la "guerra alla droga" che è costata più di 50.000 vite in soli cinque anni, mostrando come sia il Messico la fucina dei cartelli dell'America Latina e una delle i luoghi più violenti del pianeta. Hernández mostra anche le connivenze politiche e imprenditoriali: Hernández è diventata giornalista dopo che suo padre è stato rapito e ucciso e la polizia si è rifiutata di indagare.

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