Gli amanti passeggeri di Almodovar sono un forse nel cielo della vita

Cinema / News - 14 March 2013 16:14

Il nuovo film del grande Pedro ci fa sorridere ed emozionare

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Esce il 21 marzo 2013 nelle sale "Gli amanti passeggeri", l'ultimo film di Pedro Almodovar. Una commedia scritta e diretta da quello che, dai tardi anni Ottanta, è il regista più popolare del cinema spagnolo, rinomato a livello internazionale.

La storia narra del problematico viaggio di un aereo della Peninsula Arline partito alla volta di Città del Messico. A causa di un guasto tenuto nascosto ai passeggeri, il velivolo si ritrova a girare in tondo nei cieli di Toledo, in attesa di ottenere uno spazio consono all'atterraggio, ossia quello che in gergo tecnico si chiama slot. Intanto l'equipaggio di bordo, per placare le comprensibili ansie ed i dubbi dei viaggiatori, si preoccupa di sedarli tramite pastiglie di ansiolitici e bibite contenenti alcolici e mescalina, così da creare un'atmosfera irrealistica e metaforica ove i passeggeri si lasciano andare in un susseguirsi di confessioni inaspettate, dimenticando le difficoltà del momento. Trovano voce segreti insvelabili e nascono impreviste scene di seduzione fra sensazioni alterate, sentimenti contrastanti e circostanze al limite del paradosso.

Pensando ai propri scritti di una trentina di anni fa, Almodovar sostiene di aver preso ispirazione dalla commedia screwball americana per la sceneggiatura, ovvero dalla cosiddetta commedia "svitata" del 1930/1940, la quale portava in scena i personaggi in spazi minimi. Dà vita a figure che affrontano temi di cruciale importanza come la morte ed il sesso. E definisce il proprio lavoro una commedia morale, che consente ai pittoreschi protagonisti del viaggio di restare sé stessi dall'inizio alla fine. Fra di loro c'è una regina della cronaca rosa, una cartomante, un latin lover incallito, un finanziere dedito alle truffe ed una coppia di sposi freschi di nozze. Tutti alle prese con il dramma di rimanere sospesi in aria. Non sono né qui né là. Nè prima né dopo. Né su né giù. Sono un forse affidato ai venti imponderabili dell'esistenza.

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