Superzelda, la vita disegnata di Zelda Fitzgerald, di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta

Comics / News - 25 April 2012 07:40

E’ comparsa da poco in libreria un’affascinante graphic novel dedicata a una delle figure più emblematiche del primo ‘900: Zelda Sayre, nota a tutti per essere stata moglie e musa ispiratrice di uno d

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Superzelda, la vita disegnata di Zelda Fitzgerald, di Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta. E’ comparsa da poco in libreria un’affascinante graphic novel dedicata a una delle figure più emblematiche del primo ‘900: Zelda Sayre, nota a tutti per essere stata moglie e musa ispiratrice di uno dei più grandi scrittori mai esistiti: Francis Scott Fitzgerald. La scelta editoriale di minimum fax è accattivante, innovativa, coinvolgente; quella di Tiziana Lo Porto (giovane scrittrice di libri e di fumetti) e di Daniele Marotta (disegnatore e studioso di comunicazione visiva) una sfida vinta. Non è stato facile raggiungere un ottimo equilibrio narrativo e grafico per ripercorrere i tratti salienti di una biografia avvincente come quella di Zelda Fitzgerald. La prima donna ad essere padrona del proprio destino: bella, sensuale, dal fascino controverso e irresistibile. Le caratterizzazioni dei disegni avvicinano il lettore alla sua storia. Le immagini richiamano le ambientazioni di uno degli ultimi successi di Woody Allen: Midnight in Paris (2011). Nel film un aspirante scrittore si ritrova trasportato magicamente nella Parigi dei ruggenti anni venti (les années folles). Nella graphic novel si segue lo stesso percorso, ritroviamo le avventure dei coniugi Fitgerald, le loro feste infinite, i loro litigi e le vertiginose riconciliazioni. Compaiono Ernest Hemingway, e una serie incredibile di altri personaggi, a contorno della figura emblematica di Zelda, vitale e irriverente, che abitava al 14 di Rue de Tilsitt, vicino all’Etoile. Capace di infrangere i tabù dell’epoca, Zelda è come un vento leggero di modernità, che si trasforma in un turbine contagioso di emotività, anticipando i tempi e le emozioni che l’Europa avrebbe conosciuto solo nelle generazioni seguenti. In un tempo in cui le donne vestivano con corpetti farraginosi e nascondevano addirittura le ginocchia, lei portava abiti essenziali e maschili, seguiva una moda al limite dello scandalo e si tuffava col marito dagli scogli più alti e pericolosi, guidava l’automobile e non dormiva mai due notti nello stesso letto.  I riferimenti alla figura di Fitzgerald sono precisi e, volendo estrarre appena un passaggio, riportiamo la dedica di un uomo che amava perdutamente l’unica donna della sua vita, proprio in cima a uno dei suoi capolavori, Belli e dannati (1922), la prima pagina si apre con questa frase immortale: “Alla mia moglie diletta / alla mia carissima dolcissima Babù / senza il cui amore e soccorso né questo libro né nessun altro sarebbe mai stato possibile. / Da me che l’amo ogni giorno di più, /  col cuore pieno di devozione per la sua amabile persona. Scott.” A ribadire che, sicuramente, il rischio che non si può fare a meno di  correre nella vita, più eccitante di un tuffo nel vuoto dagli scogli più alti, è quello di amare, amare perdutamente e totalmente.

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