28 Agosto - 7 Settembre: Speciale Festival Di Venezia

Recensione Shame, Michael Fassbender nel film più acclamato della stagione

Recensione Shame, Michael Fassbender nel film più acclamato della stagione

Recensione Shame, Michael Fassbender nel film più acclamato dell'anno - Brandon (Michael Fassbender) è un uomo in carriera con un problema di dipendenza dal sesso gestito con ordinaria routine. Le cose precipitano quando la sorella Sissy (Carey Mulligan) si trasferisce nel suo appartamento a Manhattan. Sissy è di passaggio, ingaggiata in un locale come cantante per un paio di serate. Diversamente da Brandon, è esuberante, naĭf. Sui polsi porta i segni dei tentati suicidi. I due fratelli sono morbosamente legati e condividono un trauma famigliare taciuto che Brandon aveva piegato e sistemato in fondo al cassetto, fino all'arrivo della sorella...
Dopo il premiato Hunger (2008), Steve McQueen torna a dirigere Fassbender in Shame, pellicola pruriginosa e disturbante che mette in scena la compulsiva e autodistruttiva discesa agli inferi insita nel meccanismo ossessivo di una dipendenza. 
Febbrile interpretazione di Fassbender (premiato con la Coppa Volpi allo scorso Festival di Venezia) e Mulligan, lodati unanimamente dalla critica internazionale.

© Riproduzione riservata

Potrebbe Interessarti