Peter Jackson parla del suo ultimo lavoro: Lo Hobbit

Cinema / News - 06 January 2012 15:00

In un articolo di Total Film, Jackson svela agli appassionati della saga de Il Signore degli Anelli qualche curiosità su Lo Hobbit.

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Peter Jackson, geniale regista della saga de Il Signore degli Anelli, in un recente articolo uscito nel magazine Total Film, ha parlato del suo ultimo, attesissimo lavoro, Lo Hobbit, prequel della celebre trilogia e tratto anch'esso da un romanzo di Tolkien.

Per cominciare,  il regista ha svelato che i due film che costituiranno il prequel, Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato (in arrivo a Natale 2012) e Lo Hobbit - Andata e Ritorno (a Natale 2013), avranno due toni differenti, più avventuroso e divertente il primo, più drammatico ed epico il secondo. Quest'ultimo infatti sarà logicamente più vicino a Il Signore degli Anelli che gli succede temporalmente.

Dopo la rinuncia di Guillermo del Toro alla regia, ci sono voluti dei mesi perchè Jackson si convincesse a prendere le redini del progetto e si innamorasse fino in fondo di esso.  Inizialmente era proprio la differenza di tono delle due opere a scoraggiare il regista a ritornare nella Terra di Mezzo. Ha infatti dichiarato: "Lo Hobbit è in gran parte un libro per bambini e il Signore degli Anelli è tutt’altro; non è indirizzato ai bambini”.

Il timore di Jackson era di non avere un approccio fresco a questo nuovo mondo di Tolkien, dopo essere passato per una trilogia più epica e drammatica. Poi sono arrivate per lui le Muse…i Nani. Ha detto infatti: " Ho realizzato che i nani potevano fare la differenza. La loro energia e il disprezzo per tutto ciò che è politicamente corretto ci mostrano un nuovo spirito. Ed è per questo che ho pensato: “Ok, potrebbe essere divertente!”.

Un'ulteriore difficoltà per il regista è stata quella di dover caratterizzare i tredici nani facendo sì che lo spettatore potesse distinguerli con facilità. Ha dichiarato: "E’ sempre stata la mia preoccupazione. Ho immaginato 13 nani con barba e capelli lunghi e ho pensato a come avremmo fatto a distinguerli". La soluzione trovata è stata quella di lavorare con il Weta Workshop e differenziarli dando a ciascuno un aspetto iconico caratteristico come diverse armi e acconciature. Agli attori ovviamente è toccato fare il resto con la loro interpretazione.

 

 

 

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