Vasco Rossi Live Kom 011: un concerto di vita ed autoironia

Daily / News - 16 June 2011 09:03

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Vasco Rossi Live Kom 011: un concerto di vita ed autoironia. Con la partecipazione all'Heineken Jammin' Festival (11 giugno), Vasco Rossi ha dato inizio al suo nuovo ed attesissimo tour Live Kom 011.

Già dalle prove generali tenutesi il 5 giugno ad Ancona (stadio del Conero) il mitico Vasco si è confermato il mattatore di stadi da tutto esaurito che tutti conosciamo, infatti, le date di san Siro (16-17-21-22 giugno), Messina (26 giugno) e Roma (1-2 luglio) sono tutte sold out.

Con questo tour estivo, l'artista di Zocca, porterà sui palchi italiani il suo ultimo album Vivere o Niente uscito nei negozi il 29 marzo, proclamato a maggio come “disco di diamante” per le oltre 300.000 copie vendute.

Quest'album composto in parte a Bologna e in parte a Los Angeles (nel suo laboratorio creativo, lo Speak Easy Studio) contiene 12 brani tra cui il singolo  Eh...già pubblicato a febbraio.

Vivere o Niente, è un titolo decisamente diretto, che rispecchia a pieno la filosofia di Vasco: vivere la vita in tutte le sue sfaccettature o subirla, è una questione di scelta personale.

Prendi la via che fa più paura/ Prendi le cose così/ La vita è dura! / Non ti fermare davanti a niente/ Non ascoltare nemmeno la gente/ Non ti distrarre perché/ La vita è tua!” (da Prendi la Strada).

In questo nuovo lavoro ci sono tutti gli elementi caratteristici di Vasco Rossi: la rabbia, che in passato lo ha spinto ad allontanarsi dalle costrizioni di una società troppo quadrata (traumatico per lui il periodo passato presso i salesiani a causa anche delle sue origini paesane). Questa “rabbia” è l’energia che oggi lo incita a nuove sfide per se stesso (la morte per overdose dell’inseparabile amico e chitarrista Massimo Riva, fu un momento cruciale per la vita di Vasco), e gli conferisce la capacità di mettersi sempre in gioco.

L’autoironia, quella sana e consapevole, che ieri lo faceva cantare “Vado al massimo, Vado a gonfie vele …” e che oggi gli fa dire: “Eh… già / Sembrava la fine del mondo / Ma sono qua / E non c’è niente che non va / Non c’è niente da cambiare / Col cuore che batte più forte / La vita che va e non va”.

Infine la provocazione, anch'essa qualità dominante di Vasco che, nella canzone Il Manifesto futurista della nuova umanità (uscita a marzo come terzo singolo tratto dall'album) afferma sarcastico che l'uomo moderno non ha più fede in un creatore, ma solo nel caso, Dio viene sostituito dalla scienza come unica fonte di verità. “Sarà difficile / Non fare degli errori / Senza l'aiuto di / Potenze Superiori / Ho fatto un patto sai / Con le mie emozioni/ Le lascio vivere/ e loro non mi fanno fuori”.

Il nuovo album mette in luce un Vasco nuovo, che, forte del proprio passato, ha conquistato una maggiore consapevolezza di sé e della realtà. Stilisticamente, come sempre, Vasco sperimenta, cerca parole che siano evocative, gioca con esse in modo ripetitivo per cesellare dei concetti e le dispone ad arte per interpretarle poi, con profondità o con leggerezza.

A tre anni dall'album Il Mondo che vorrei Vasco Rossi torna ad emozionare e a far cantare i suoi fedelissimi fan, che condividono con lui ogni parola, perché Blasco non ha mai nascosto niente, debolezze e fragilità, non ha mai usato scorciatoie o furbizie.

È giunta notizia il 15 aprile che Vasco contribuirà con la sua musica alla produzione dello spettacolo L'altra metà del cielo per la stagione 2011-2012 del “La Scala” di Milano.


[stop]

© Riproduzione riservata




Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon