Festival di Cannes 2011: diario dell’8° giorno, This Must Be The Place di Paolo Sorrentino

Cinema / News - 20 May 2011 18:50

Penultimo giorno del Festival, con tematiche sempre più di rottura

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Festival di Cannes 2011: diario dell’8° giorno, tra pelle sintetica e ricerche naziste. Il Festival che volge al termine, basito dalla situazione innescata da Lars Von Trier per le sue affermazioni anti-semite, propone gli ultimi film in gara.

La Piel Que Habito  dello spagnolo Pedro Almodóvar racconta di un chirurgo plastico che, dopo l’incidente stradale della moglie, ha sperimentato nuova pelle sintetica che è un vero e proprio scudo contro qualsiasi aggressione. L’unico problema è che occorre una cavia a Robert: il complice ce l’ha, è Marilia, la donna che si prese cura di lui dal giorno in cui nacque. Applaudito a Cannes il passaggio del regista dalla commedia all’horror.

This Must Be The Place dell’italiano Paolo Sorrentino ci porta nella vita della 50enne rock star Cheyenne (Sean Penn). La morte del padre, con cui aveva tagliato i ponti, lo conduce a New York: qui scopre alcuni diari, da cui emerge che il padre negli ultimi trent’anni si era dedicato alla ricerca spasmodica di un criminale nazista rifugiatosi negli Stati Uniti. E ora l’indagine – pur se approssimativa  - è condotta da Cheyenne. I bookmaker danno Sorrentino come possibile vincitore.

Drive dello statunitense de Nicolas Winding Refn racconta la vita di un pilota di auto per conto della mafia. La combine procede fino a quando un colpo va male e si consuma in un inseguimento infernale. Il pilota vuole quindi vendicarsi di coloro che lo hanno tradito.

Infine il prolisso Giappone ci porta, con Ichimei (Hara-Kiri: Death of a Samurai) di Takashi Miike nel desiderio di suicidio del samurai Hanshiro. Il guerrieri Kageyu cerca di dissuaderlo, raccontandogli la tragica storia di un giovane ronin, Motome. Ma Hanshiro è troppo testardo.

Oltre la lezione di cinema di Malcolm McDowell, in occasione della proiezione della copia restaurata di Arancia Meccanica, anche la proiezione de L\'assassino (1961) di Elio Petri, con Marcello Mastroianni e sceneggiato da Tonino Guerra.

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