Gesu' Contro Il Natale
Discutendo con le mie colleghe di asilo nido su come affrontare il tema del Natale presentandolo ai bambini nei suoi elementi più simbolici e iconografici, viene fuori che parlare di argomenti come la storia di Gesù bambino che nasce in una stalla al calore del bue e dell'asinello può essere "politicamente scorretto" nei confronti di bambini provenienti da famiglie atee o di diversa fede religiosa.
Babbo Natale che arriva con le renne e la slitta, i doni sotto l'albero, la Befana... tutto va bene ma Gesù bambino no. Proporre un Natale tutto incentrato sul concetto del regalo e quindi del consumismo non offende nessuno, ma accennare la vicenda della sacra famiglia no, crea imbarazzo. Forse desta il sospetto che un po' di quel sentimento religioso sia ancora dentro di noi o che non siamo del tutto aperti alla diversità. E' possibile si sia arrivati a questo punto: a negare che per l'italiano medio, da sempre, il Natale è stato simbolizzato dalla figura del Bambinello che nasce al freddo e al gelo? Da un eccesso di superbia e orgoglio religiosi si è arrivati persino a negare che il Natale abbia un'origine anche religiosa, qualsiasi sia la propria posizione in termini di fede. Forse stiamo cominciando a temere un po' troppo il dichiarare le nostre origini, le nostre radici, come se il semplice riconoscerle facesse di noi delle persone bigotte, e ci stessimo avvicinando ad una paurosa omologazione globalizzante. In fondo una certa iconografia fa parte integrante della nostra cultura, che a noi piaccia o no, ed è giusto accettarlo. Ormai ciò che purtroppo ci accomuna tutti nell'affrontare il Natale non è più nemmeno un messaggio genericamente buonista ma il puro e semplice consumismo. Allora si comprende come le figure neutre di Babbo Natale e la Befana vadano bene. Esse non comportano riflessione e non imbarazzano nessuno perché, in fondo, non sono di nessuno. Possibile che stiamo diventando sempre più attenti all'altro (ma solo formalmente) e sempre meno a noi stessi, avendo sempre più difficoltà ad ammettere chi siamo e da dove veniamo? Scommetto che chiunque di noi proverebbe più imbarazzo nell'esporre fuori dalla nostra casa una figura sacra del presepe piuttosto che uno di quegli orribili nabbi natali arrampicati sui nostri balconi, talvolta pacchianamente vestiti delle maglie delle squadre di calcio! Siamo arrivati a discriminare Gesù in un'epoca in cui il "diverso" è intoccabile, non ricordandoci che, in fondo, il diverso in questo caso è lui. Riflettendo forse scopriremo che il rispetto per l'altro non può prescindere da quello per se stessi e da una conoscenza profonda delle proprie origini.© Riproduzione riservata
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