Venezia 81. Intervista a Kad Merad, per il film Finalement
Cinema / Intervista - 04 September 2024 07:00
Sicuramente ciascuno di noi ha il desiderio di cambiare la propria vita
Si è ritrovato nel desiderio del protagonista di cambiare la propria vita?
Sicuramente ciascuno di noi ha il desiderio di cambiare la propria vita, capita a tutti noi, Uno che ho io, pur facendo un mestiere che mi offre una serie di privilegi, è di tornare a essere un perfetto sconosciuto. Perché appunto uno degli inconvenienti del nostro mestiere è quello di non poter più essere anonimi, di non avere più una vita privata nel momento in cui si esce in un contesto sociale, invece mi piacerebbe fondermi nella folla e tornare a fare la spesa al mercato e non essere riconosciuto al ristorante. Per il resto il cambiamento io ce l'ho in ogni ruolo che interpreto e la fortuna di questo mestiere è proprio quella di avere la possibilità di cambiare costantemente e quindi non è certo un lavoro che mi annoia. Può affaticarmi in alcuni momenti, posso non essere soddisfatto di me o del regista con cui lavoro, ma offre una grandissima libertà. La libertà che mi manca è di essere il signor nessuno.Quanto è importante la colonna sonora e gli strumenti musicali nel film?
Sono musicista, quindi ho un ritmo e una musicalità nel sangue. La tromba è uno strumento estremamente difficile da suonare, quindi non l'ho suonato, non lo suonavo prima e non ho imparato a suonarlo. Faccio credere di saperla suonare. Qualche anno fa qui a Venezia ero con un film in cui suonavo il violino, fingevo di suonare il violino, in quel caso mi è stato dato qualche consiglio con cui sono riuscito a manipolare il violino. Sono un attore, quindi costruisco, fabbrico.© Riproduzione riservata